di MATTEO CORSINI
Ci sono cose che, qualunque sia la maggioranza di governo, finiscono (rigorosamente in sordina) in ogni legge di bilancio. L’aumento delle accise sui tabacchi (disclaimer: non sono un fumatore) è un classico in tal senso. E infatti non manca neppure nella legge di bilancio per il 2024.
Maffeo Pantaleoni osservava che “qualunque imbecille può inventare e imporre tasse“. In questo caso non si fa neppure lo sforzo di inventare, quindi direi che siamo a un livello deteriore rispetto a quello della semplice imbecillità.
Chi consuma sigarette (tradizionali, elettroniche o a tabacco riscaldato) o ama il tabacco trinciato in busta dovrà fare i conti con un aumento equivalente a 10-12 centesimi di euro a pacchetto.
Poi viene colpita un’altra categoria di reprobi, ovvero coloro che detengono ricchezze all’estero e non hanno il portafoglio imbottito di BTP presso un intermediario domestico. L’imposta sugli immobili posseduto all’estero (Ivie) passa da 0,76 a 1,06%, mentre l’Ivafe, ossia il bollo sulle attività finanziarie detenute all’estero, passa dallo 0,2 allo 0,4% per chi ha attività nei cosiddetti paradisi fiscali.
Perché un vero patriota deve restare nell’inferno a sud delle Alpi.
Il fatto che esistano ancora l’Ivie, l’Ivafe, l’Imu così come la legge Fornero è una vergogna. Sono tutte porcherie del governo Monti ed è significativo che a distanza di più di dieci anni, queste norme siano ancora in piedi a fare danni.
Concordo appieno!