di GIANFRANCESCO RUGGERI
Un amico mi racconta che il 16 ottobre scade il pagamento della Tasi, la Tassa sui Servizi Indivisibili, altrimenti detta tassa sui servizi Invisibili, dato che ormai ti fanno pagare per quello che non ti danno. Così ricevuto dal commercialista l’F24 con l’importo si è reso conto che fortunatamente il dovuto è zero, non perché il fisco sia buono, ma perché ha un credito da scontare, cioè aveva già pagato troppo l’anno precedente.
Visto che la cifra è zero non pensava neppure di doverlo pagare, infatti quando ti arriva una bolletta della luce con scritto non c’è nulla da pagare quelli dell’Enel non si aspettano che uno vada in posta a pagare un bollettino con scritto “zero”, invece il Fisco pretende anche questa stupida formalità. E se non paghi un F24 a zero? 6 euro di sanzione entro 5 giorni di ritardo, 19 entro un anno.
A questo punto il mio amico prova a pagare con il classico pagamento on line, perché chi ha partita IVA deve assolutamente pagare on line, altra gabola del fisco italiano, però questa volta la banca non riesce a fare il pagamento, chiamiamolo pagamento…
Il mio amico non sa che dal primo ottobre gli F24 con compensazioni a saldo zero si possono pagare solo a mezzo Fisconline e/o a mezzo Entratel. Prova così ad iscriversi a questi siti del governo e subito ecco una comica richiesta, deve dichiarare il suo reddito: ma come, siete l’Agenzia delle Entrate e non lo sapete? Segue l’amara scoperta, il PIN arriverà entro 15 giorni! Oh bella, ma lui la Tasi la deve pagare entro giovedì, quindi come si fa? Se aspetta il pin rischia 19 euro di sanzione per il ritardato pagamento di zero euro!!!!
Che fare? Colpo di genio, per risolvere il problema decide di provare di nuovo a pagare l’F24 mettendo però come importo 1 euro: insomma non è più a zero, quindi dovrebbe poter pagare anche on line, però prima sente il commercialista, infatti chi può escludere che in i-taglia anche regalare 1 euro allo stato sia punibile con sanzione, interessi e mora? Per fortuna il commercialista gli dà l’ok e lui procede, morale della favola: per dire allo stato che non gli deve nulla, gli ha dovuto regalare un euro e buttar via un’oretta di tempo.
Sconsolato mi racconta anche quello che gli è capitato quando ho pagato l’IVA per la prima volta, siccome i conti non gli tornavano chiama il commercialista per un chiarimento e così riceve l’elenco delle singole voci: IVA da pagare meno IVA da detrarre più interessi 1%. Cosa sono gli interessi dell’1%? Il commercialista gli spiega che siccome paga l’Iva trimestralmente e non ogni mese, deve versare allo stato gli interessi sull’IVA che paga con uno o due mesi di ritardo e l’interesse è l’1% netto al trimestre, ovvero il 4% netto all’anno. Gli stessi soldi il mio amico li deposita nel frattempo in conto corrente allo 0,1% lordo e su questo magnifico rendimento Renzi ha aumentato la tassazione portandola al 26%, il netto quindi è lo 0,074%! E pagare mensilmente? Sconsigliabile, eviterebbe gli interessi, ma dovrebbe pagare molto di più al commercialista: insomma il sistema è tale che come ti muovi, ti fregano.
Cosa potevo dirgli? Anche questa è i-taglia, l’unica soluzione è la secessione! Padania libera!
ma se invece di pagare tutto questo all’Agenzia delle Entrate Itagliana qualcuno (Maroni) costituisse una Agenzia Lombarda delle Tasse e raccogliesse le tasse dei Lombardi ? ? ?
magari semplificando le procedure ! ! !
poi tratteremmo con l’Agenzia delle Entrate Itagliana l’importo del versamento totale . . .
magari riusciremmo anche a discutere le percentuali e se fossimo veramente bravi otterremmo di trattenere il 75% delle tasse raccolte . . .
magari . . .
magari . . .