Pasquale Tridico, mandato a presiedere l’Inps in quota M5S, continua probabilmente a rosicare per la mancata nomina a ministro dell’Economia, ruolo per il quale era stato indicato da Di Maio prima delle elezioni politiche del 2018.
Ne consegue una certa loquacità in faccende non del tutto pertinenti con il ruolo di presidente dell’Inps. Per esempio, a proposito delle politiche monetarie e fiscali, Tridico ha affermato qualche tempo fa:
- “La politica monetaria è ‘ancella’ della politica fiscale e degli investimenti pubblici. Le politiche deflative degli ultimi due-tre decenni hanno creato disuguaglianza, salari stagnanti e una spesa pubblica troppo contenuta. Questa tendenza può e deve essere invertita con una politica economica coraggiosa.”
Suppongo che la “politica economica coraggiosa” debba consistere in un significativo aumento di spesa pubblica più o meno (in)direttamente monetizzata.
Posto che la risposta alla pandemia è stata più o meno in linea con gli auspici di Tridico (e di tanti altri), evidentemente questo signore ritiene che negli “ultimi due-tre decenni” se qualcosa non è andato come lui avrebbe auspicato sia stato solo per via di politiche deflative. E pazienza se il mondo è un po’ cambiato nel frattempo. Pazienza anche se la spesa pubblica sia aumentata più o meno ovunque, tanto in termini assoluti quanto in rapporto al Pil, gonfiando il debito. Il tutto nonostante politiche monetarie che definire espansive è eufemistico.
Evidentemente, però, non è mai abbastanza. E allora avanti col la politica coraggiosa, con nuovi alleati di governo. Sempre verso il burrone.