di MATTEO CORSINI
La coerenza, si sa, spesso non è considerata un pregio, soprattutto in politica. Non mi stupisce, quindi, che dopo aver (giustamente) criticato l’idea di reddito di cittadinanza del M5S, Silvio Berlusconi abbia iniziato a promettere un “reddito di dignità” che, sarebbe diverso nella forma, ma non nella sostanza.
“Chi si trova sotto una certa soglia di reddito, che potrebbe essere di 1.000 euro al mese da aumentare di un tot per ciascun figlio a carico, non solo bisognerebbe non pagasse le tasse, ma lo Stato dovrà versargli la somma necessaria per arrivare ai livelli di dignità garantiti da Istat. Una somma che può variare, a seconda della zona del Paese in cui vive”. Da dove prendere i soldi per coprire questa elargizione, ovviamente Berlusconi non lo ha detto. Come sempre, però, le possibilità sono solo tre: aumentare le tasse a qualcun altro, ridurre altre spese, oppure aumentare il deficit. O una combinazione delle tre.
La prima opzione sarebbe deleteria, essendo già notevole il fardello a carico di chi paga le tasse per consentire ad altri di consumarle.
La seconda opzione sarebbe meno peggio della prima, ma in Italia la spesa pubblica complessiva deve diminuire. Non si risolvono i problemi di finanza pubblica cambiando la composizione della spesa senza ridurla.
La terza opzione sarebbe impraticabile per via dei limiti posti non tanto dall’Ue, quanto da chi compra (o vende) i titoli del debito pubblico. Sarebbe peraltro indesiderabile, essendo in sostanza una forma di tassazione rimandata al futuro.
Almeno ci fosse risparmiato nei prossimi mesi l’uso del tutto fuori luogo dei termini “liberalismo” e “libertà”.
Non mi preoccuperei di quel che dice Berlusconi, stiamo ancora aspettando la riduzione delle tasse promessa nel 1994. Non mi preoccupo neppure degli altri, tanto hanno già deciso di rifilarci il quinto governo di fila non eletto e e non votato, è solo una farsa.
Ma non basterebbe portare a zero le imposte dirette fino a 20mila netti?.
Naturalmente riducendo le spese statali e pubbliche di pari importo.
Fate realmente tenerezza in questo blog. A parte il prendere sul serio quello che dice Berlusconi, fa tenerezza il vostro ostinarvi ad agitare la bandiera del liberismo thatcheriano in questo paese (!) fornito di una destra che, da qualunque parte la si guardi, è formata da cialtroni parassitari e monopolisti quando va bene, da post- o parafascisti quando va meno bene. Basterebbe la proposta di azzerare le tasse di successione a far capire di che razza sono: non gli interessa premiare la ricchezza prodotta con il talento imprenditoriale e il merito, ma solo conservarla per trasmissione familiare, praticamente il feudalesimo più il familismo amorale. So che non serve a nulla dirvelo, ma a questo proposito Vi ricordo sommessamente che l’unico che ha tentato seriamente di liberalizzare l’economia è stato il komunista Bersani durante un governo Prodi.
Lei è divertente, anzi… commovente! Per due motivi: primo, non siamo liberisti tatcheriani; secondo, ha capito ben poco di quel che ha letto.