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Quello che crede che il debito si paga da solo

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di MATTEO CORSINI

Come è noto, Matteo Renzi sta cercando di aumentare la visibilità (e i voti) di Italia Viva agitando le acque della maggioranza di governo. Una delle discussioni riguarda l’utilizzo dei prestiti (per un massimo di 127 miliardi) che spetterebbero all’Italia nell’ambito del Next Generation Eu: Renzi vorrebbe che fossero tutti dedicati a finanziare progetti aggiuntivi, mentre il ministro dell’Economia è propenso a dedicarne una parte (circa la metà) a finanziare progetti già previsti, sostituendo emissioni di titoli di Stato.

Secondo Renzi:Gualtieri ha colto il valore delle nostre critiche. Noi vogliamo mettere tutte le forze politiche davanti al passaggio storico che stiamo vivendo: il Recovery plan è l’ultima chance per l’Italia, una finestra che ci permetterà per poco tempo di investire sul futuro dei nostri figli.

L’idea sottostante è quella del debito che si ripaga da solo grazie al rendimento degli investimenti finanziati. Una versione di keynesismo in base alla quale, a sud delle Alpi, ogni euro speso più che moltiplicarsi prende il volo in misura esponenziale. Ovviamente ex ante, perché ex post finora si è assistito solo a una accumulazione di debito ben superiore alla generazione di Pil.

E’ interessante però notare questa diatriba, in base alla quale credo che Renzi sia coerente al keynesismo “esponenziale”, mentre Gualtieri e altri nella maggioranza si rendono conto che quel sogno è destinato a non diventare realtà.

Ma se uno prende atto di tutto ciò, allora dovrebbe coerentemente rivedere tutta l’impostazione della finanza pubblica per i prossimi anni, cercando di ridurre il più possibile il perimetro dell’azione statale. Cosa che dubito sarà mai anche solo nelle intenzioni di questo ministro dell’Economia o di qualsiasi governo espressione tanto dell’attuale maggioranza, quanto dell’attuale opposizione. Purtroppo.

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