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Fondatori: Gilberto Oneto, Leonardo Facco, Gianluca Marchi

Questo è il futuro che volete? Anno 2030… la distopia tramite la “APP IO”!

Da leggere

  • Come volevasi dimostrare, col fantasma del Covid che aleggia sulle nostre teste, a tre anni dall’inizio della tragica farsa pandemica, ecco che l’implementazione del credito sociale alla cinese comincia a concretizzarsi.
  • Patente, tessera sanitaria e tessera elettorale. Tutte in una app. È la mini rivoluzione a cui sta lavorando il sottosegretario con delega all’Innovazione, Alessio Butti. Andranno tutte nell’app Io, diventata “celebre” durante la pandemia perché lì si poteva scaricare il green pass

    «Stiamo lavorando per inserire tre importanti documenti all’interno del Portafoglio digitale dell’ App Io – ha spiegato Butti -. La patente digitale, con una rappresentazione certificata della patente, con valore legale e accesso a tutti i dati a essa collegati; la tessera sanitaria digitale, con la rappresentazione certificata della tessera sanitaria con valore legale; il voting pass, ovvero la tessera elettorale in formato digitale». 

  • Rileggiamo allora questo breve racconto distopico, pubblicato un anno fa.

di mrk4m1

Prendo lo smartphone e apro il mio Smart Citizen Wallet. L’indicatore di credito sociale segna 87 punti. Una faccina sorridente mi dice che sono un cittadino modello. Devo fare la spesa, acquisto un biglietto dell’autobus e scendo giù ad aspettare. I pagamenti con l’euro digitale sono istantanei e immediatamente viene aggiornato anche il mio credito sociale: +0.01. Se continuo così, entro fine anno sarò sicuramente a 100. Ho fatto bene a vendere la macchina; la benzina poi costa troppo e inquina. L’autobus a guida autonoma non ci mette molto ad arrivare. Durante il viaggio penso quanto sia meglio ora che la maggior parte delle persone non hanno più un’automobile.

C’è pochissimo traffico in giro. Niente più parcheggi selvaggi e flotte di mamme davanti alle scuole. E poi, che bisogno c’è di avere un’auto se ci sono i servizi pubblici? Scansiono il mio Digital ID nella mano ed entro nel supermercato. La spesa sarà veloce, non devo neanche scegliere cosa comprare: da qualche anno tutte le transazioni sono pre-autorizzate dal Ministero della Pianificazione Alimentare. Possiamo acquistare solo ciò di cui abbiamo bisogno, in base al nostro stile di vita, al punteggio sociale e ovviamente tenendo conto delle necessità collettive. È facilissimo e molto comodo: basta scansionare il codice QR sul prodotto.

Non c’è neanche più bisogno di passare alla cassa! Finisco di fare la spesa e guardo l’orologio: sono le 16:40. Fra meno di due ore scatta il coprifuoco. Da circa 4 anni il governo è stato costretto a instaurare un coprifuoco permanente per gestire la crisi energetica e tutelare i cittadini. Dicono sia colpa dell’avidità dei capitalisti del petrolio. Beh, ho comunque tempo di tornare a casa a piedi e accumulare qualche credito per attività fisica. La strada è piena di telecamere intelligenti acquistate qualche anno fa dal Comune grazie al PNRR. Mi fanno sentire al sicuro; la tecnologia di riconoscimento biometrico ormai è così avanzata che grazie al database europeo sui dati biometrici possono identificare chiunque in tempo reale!

Mi tolgo il cappello e alzo leggermente la testa. È un riflesso incondizionato ormai, non vorrei essere segnalato dagli algoritmi come persona non collaborativa. Entro in casa, mi tolgo le scarpe e mi butto sul divano. Lo schermo dello smartphone si illumina. È l’Agenzia della Redistribuzione che mi informa dell’accredito del Reddito Universale. È meno del mese precedente; probabilmente c’è chi ne ha più bisogno di me. Ogni mese il Ministero del Welfare analizza le transazioni, gli spostamenti, i comportamenti e le relazioni familiari dei cittadini per valutare l’importo ottimale per il Reddito di ognuno di noi. Chi ha un punteggio sociale elevato per più di sei mesi consecutivi ha diritto di chiedere l’approvazione di transazioni extra, ad esempio per andare al ristorante.

Il Reddito Universale viene finanziato interamente grazie al lavoro delle aziende, che oggi si chiamano enti sociali. Tutti gli “extra profitti” degli enti sociali vengono redistribuiti dallo Stato verso la popolazione. Grazie al Reddito Universale moltissime persone neanche lavorano più. Chi ha un punteggio sociale basso è comunque tenuto a lavorare per produrre i beni essenziali di cui la società ha bisogno. Il bene della collettività viene prima di tutto. Tutti contribuiamo il più possibile. Il Ministero del Welfare monitora ogni transazione e detiene le chiavi di ogni wallet di euro digitale. Questo permette di redistribuire in modo automatizzato e pianificato tutta la ricchezza. È molto meglio ora; siamo tutti uguali. Sono stanco, è stata una lunga giornata.

Vorrei accendermi una sigaretta e stappare una birra ghiacciata ma ho smesso di bere e di fumare. L’alcool e il tabacco non sono vietati ma ogni transazione diminuisce il credito sociale. Non posso permettermi di perdere crediti sociali per un vizio inutile, devo arrivare a 100 entro fine anno! Prima di dormire controllo le notizie del giorno. Grazie al Digital Services Act europeo il newsfeed automatizzato mi propone soltanto notizie che arrivano da fonti autorevoli e certificate. In questo modo sono certo di non incappare in pericolosa disinformazione. Apro Whatsapp per dare la buona notte alla mia ragazza; una notifica push mi dice che tutti i messaggi inviati saranno analizzati e scansionati da algoritmi per contrastare pedopornografia, terrorismo e criminalità, nel rispetto della mia privacy.

Viviamo davvero in tempi incredibili. Chi l’avrebbe mai detto che sarebbe bastato così poco per combattere la criminalità? Prima di dormire metto in carica il telefono. Ho ancora il 72% di quota elettrica disponibile per questo mese. Togliere i condizionatori è stata una buona idea. (fonte)

 

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