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Quote latte, ironia della sorte: assessore leghista recupera i soldi degli ex protetti

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di GIANMARCO LUCCHI

favaIronia della sorte, verrebbe da dire che chi di quote latte ferisce, di quote latte perisce. Non sto certo a farvi tutta la storia della vicenda, che richiederebbe un libro. Anche perché molti dei nostri lettori sono abbastanza informati sull’argomento. Senza entrare nel merito della giustezza o meno della norma che ha fissato le quote europee, quote che l’Italia ha quasi sempre sforato, diciamo che lo Stato italico nel corso di oltre vent’anni ha accumulato multe per 4 miliardi e 400 milioni, che la Ue ha trattenuto alla fonte, imponendo ai vari governi succedutisi di recuperare quei soldi dagli allevatori che avevano sforato il limite di produzione. All’appello mancano ancora tanti soldi, oltre un miliardo di euro, perché, a fronte della gran parte degli allevatori che si sono messi in regola rateizzando il proprio debito, ci sono sempre stati alcune centinaia di produttori che non hanno mai voluto pagare quel debito, ritenendolo ingiusto. Costoro, soprattutto durante gli anni dei governi di centro-destra, sono sempre stati “tutelati”dalla Lega Nord e da Umberto Bossi in prima persona. E quindi l’anno sempre o quasi scampata.

Ma adesso la Ue ha aperto una procedura di infrazione contro l’Italia per spingerla a recuperare le somme mancanti. Agea, l’agenzia governativa responsabile del recupero delle multe, si è dunque rimessa in moto dopo svariati stop and go. Succede così che in questi giorni che la Regione Lombardia per esempio abbia inviato lettere ai caseifici del Bresciano per recuperare nell’immediato 6 milioni di euro e successivamente altri 12. In lombardia, a quanto pare, mancano all’appello circa 90 milioni di euro.

Vi chiederete perché i soldi vengono chiesti ai caseifici. Perché la legge prevede che i cosiddetti “primi acquirenti” siano tenuti a trattenere i soldi delle multe dei produttori di latte splafonatori da cui acquistano il latte. Per cui i denari che sono stati accantonati ora tornano allo Stato, mentre sarà più difficile pretenderli da quei caseifici che, per via delle sentenze successive ai ricorsi legali, sono stati costretti a restituirli a produttori. Insomma, il solito pasticciaccio brutto all’italiana.

Il fatto è che a firmare la lettera partita dalla Regione per il recupero dei soldi è stato l’assessore all’Agricoltura, il leghista mantovano Gianni Fava. Senza dimenticare che fino a poco tempo fa lo stesso Fava invocava che il governo fermasse il prelievo delle multe: ha cambiato idea o è stato costretto. E il tutto avviene sotto la presidenza dell’altro leghista Roberto Maroni.  Se non è ironia della sorte questa!

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2 COMMENTS

  1. E il rapporto dei carabinieri in cui si evinceva che al momento della stesura delle quote latte ci fu una esagerazione delle stime di numero di capi di bestiame in ittaglia dov’è finito ? ( voluto dal ministro dell’agricoltura di allora il leghista Zaia ). Mi ricordo di aver visto una trasmissione di report dove l’inviato entrava nelle vecchie stalle di montagna , per intenderci quelle che riescono a contenere 5/6 vacche ciascuna, e facevano vedere al proprietario che la sua azienda secondo i dati aveva 2000 capi di bestiame.
    Lungi da me difendere il malfattore e furbetto, ma questa non è da considerare una truffa bella e buona?
    Altra domanda è quella di sapere dove sono finite le quote latte divise al momento della loro entrata in vigore.Vogliamo scommettere che in numero eccessivo sono finite a certe latitudine itagliane?
    NON VOGLIO COMMENTARE INVECE I LEGHISTI CHE PRIMA DIFENDONO GLI ALLEVATORI E POI DIVENTANO I LORO AGUZZINI!!!
    Credo comunque che Ruggeri abbia ragione nell’indicare una possibile sottostima delle multe lombarde dovute all’AGEA

  2. Domanda: se i dati dell’articolo sono giusti e non ho motivo di dubitarne e se in italia si deve raccogliere più di un miliardo ovvero 1000 milioni di euro e di questi solo 90 in lombardia, la domanda è da dove devono essere presi gli altri soldi? sarà colpa mia che non sono informato sui fatti, ma pensavo che la quota parte di multa per gli agricoltori lombardi fosse molto più alta. Sarebbe interessante avere il dato di tutte le regioni.

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