di FRANCO CAGLIANI
Passata la sbornia di Sanremo, che ha fatto finire la RAI sugli scudi, e l'opinione pubblica fa di tutto per renderle omaggio, possiamo ricordare che la tv di Stato rimane un colabrodo.
Il Sole 24 Ore, ad esempio, ne ha scritto in maniera quasi elogiativa: "L’inserimento in bolletta ha quasi debellato quel male storico che si chiamava evasione. C’è ancora, ma è un fenomeno marginale e soprattutto indiretto, nel senso che ha a che fare con le compagnie elettriche. «Il dato più interessante è che la platea di abbonati continua a crescere: nel 2019 abbiamo raggiunto quota 22 milioni, il 2% in più sull’anno precedente». I ricavi si attestano a quota 1,761 miliardi, «quattro milioni in più sull’anno, anche qui un segnale di crescota». A parlare è Nicola Sinisi, direttore di Canone Rai intervenuto a Sanremo in occasione del progetto «Un abbonato in prima fila» che porta all’Ariston, in occasione del Festival della canzone italiana, abbonati vec
andrebbe venduta (scarica di personale) al miglior offerente quanto prima. Non c’è altra cura. Stessa sorte per il pozzo nero volante. Liberate le frequenze e gli slot dalla politica rimarrebbero i servizi che la gente comprerebbe se fossero competitivi rispetto ad altri fornitori. E le imprese di orgoglio e di bandiera è ora che smettano di infilarci il sentimento insieme al vessillo là dove non batte il sole.
D’accordo: ma andrebbe venduta SUBITO. Altrimenti dovremmo anche sobbarcarci le spese del risanamento, allo scopo di renderla “vendibile”.Idem Alitalia.