di GIANMARCO LUCCHI
Il primo ministro spagnolo, Mariano Rajoy, durante una conferenza stampa con il cancelliere tedesco Angela Merkel, ha ribadito che i catalani non voteranno il 9 novembre per il referendum sull’indipendenza voluto fortemente dalla maggioranza del Parlamento Catalano e dal presidente della Catalunya, Artur Mas. Da Santiago de Compostela, il primo ministro di Madrid, a seguito del parere del Consell de Garanties Estatutàries, ha detto che non si vuole “entrare in un dibattito legale”, ma ha sottolineato come i giudici abbiano convalidato il no al referendum cinque voti contro quattro. In ogni caso, Rajoy ha ribadito: “La mia posizione non è cambiata e non cambierà. Non ho intenzione di avallare qualsiasi referendum illegale”.
“Io sostengo la stessa posizione che ho tenuto davanti a qualsiasi referendum illegale”, ha detto Rajoy, perché sarebbe “preoccupante”, cambiare ora il mio approccio. “La Spagna è un paese serio, uno stato di diritto e non si può chiedere a qualsiasi primo ministro di qualsiasi paese del mondo di organizzare un referendum illegale”, ha ribadito.
“Al di là della legge, ciò che viene proposto è una sciocchezza” ha detto Rajoy, concludendo: ” Il processo di sovranità è estremamente negativo sia per i catalani, come per tutta la Spagna. La sovranità nazionale riguarda tutti gli spagnoli e quindi tutti gli spagnoli hanno il diritto di rivedere i confini del loro Paese. Il voto dei cittadini spagnoli conta quanto il mio e come quello del presidente della Generalitat”.
Presente alla conferenza, la Merkel ha detto che è “una questione di politica interna di Spagna”, ma ha aggiunto che le parole di Rajoy hanno “molta logica” e “dovrebbero essere sostenute”.
Non si può fermare la voglia di indipendenza. Per la libertà si può anche morire