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Recovery fund e il gioco delle tre carte

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di MATTEO CORSINI

Il giorno dopo l’accordo sul Recovery Fund, Giuseppe Conte è stato acclamato a sud della Alpi come di solito accade quando la nazionale di calcio vince un mondiale. Ovviamente i partiti di maggioranza, M5S in testa, sono i più contenti.

Nel pacchetto finale all’Italia spetterebbero 38 miliardi di prestiti in più rispetto alla versione proposta inizialmente dalla Commissione europea, una cifra (non) curiosamente simile alla linea di credito pandemica del Mes tanto osteggiata da una parte della maggioranza. A me pare abbastanza evidente che questo sia stato richiesto da Conte per evitare ulteriori beghe sul Mes, dando poi a intendere al popolo bovino che questi prestiti sono molto meglio.

E infatti ecco Fabio Massimo Castaldo, punta di diamante al Parlamento europeo del M5S, dichiarare entusiasticamente:

Quello sul Mes è un dibattito per noi superato, ancor più alla luce di questo risultato. Non serve, no npuò esser utilizzato a vantaggio di imprese e famiglie e ha condizionalità di rientro che non sono state del tutto rimosse, basti pensare al sistema di allerta rapido e ai controlli post programma. Il Next Generation Eu ha ben altre caratteristiche e potenza di fuoco, prevede 82 miliardi di trasferimenti e l’intera quota di prestiti non sarà sottoposta alle summenzionate condizionalità di rientro ancora esistenti per il Mes.”

Non entro nel merito della diatriba sul Mes, limitandomi a osservare che nessun pasto è gratis, per cui ci sarà chi consuma tasse altrui e, per quanto mi riguarda, le tasse sono una violazione del diritto di proprietà anche se colpiscono persone di altri Paesi e beneficiano consumatori di tasse italiani.

Ciò detto, quello che afferma Castaldo è semplicemente non vero. Non ci sarà nessuna assenza di condizionalità, bensì una valutazione dei programmi di riforme presentati dai Paesi beneficiari dei trasferimenti e dei prestiti, con tanto di “freno a mano”, per quanto meno potente rispetto a quanto richiesto dai Paesi proponenti, che peraltro hanno incassato un lauto aumento dei rebates a loro favore. Il Consiglio Ue sarà chiamato a verificare come procedono le cose e la Commissione subordinerà la concessione dei fondi al rispetto delle raccomandazioni indirizzate ai Paesi richiedenti.

Solo in un Paese di trecartari e di gente che da costoro si fa costantemente fregare possono succedere cose del genere.

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