di MATTEO CORSINI
Terrorizzata dall'effetto annuncio a campagna elettorale in corso, Giorgia Meloni si è precipitata sui social network per dire che "mai nessun “grande fratello fiscale” sarà introdotto da questo governo". Grande fratello che sarebbe poi il redditometro. Meloni ha detto che, dopo un confronto (leggi: una lavata di testa) con il viceministro Leo (che aveva emesso un decreto ministeriale in materia), sono "giunti alla conclusione che sia meglio sospendere in attesa di ulteriori approfondimenti perché il nostro obiettivo è e rimane quello di contrastare la grande evasione e il fenomeno inaccettabile ad esempio di chi si finge nullatenente ma gira con il Suv o va in vacanza con lo yacht senza però per questo vessare con norme invasive le persone comuni".
Tutto abbastanza grottesco, dal momento che il redditometro è solo uno dei tanti strumenti a disposizione del fisco. Potrebbe perfino essere inutile, considerando la grande mole di dati che da circa tre lus
Il grande fratello fiscale esiste eccome.
Oltre al redditometro esistono anche il “riccometro” e lo “spesometro”, tutti strumenti magari poco usati, ma certo mai pensionati.
Inoltre l’AdE ha la possibilità di monitorare i nostri cc tramite il sistema Serpico.
Poi ci sono le segnalazioni delle nazibanche per transazioni rilevanti in contanti o comunque “sospette”, il kyc e il “diligent due” oppressivi coi questionari antiriciclaggio ogni due anni.
Infine le brigate gialle che fermano sempre auto nuove di pacca
(non necessariamente Ferrari o Mercedes, anche medie cilindrate) per vedere un po’ quale evasore se l’è comprata.
La Meloni è fuori di melone.