Il tribunale costituzionale spagnolo ha confermato, due giorni fa, l’illegalità del voto sull’indipendenza della Catalogna, organizzato lo scorso 9 novembre dal governo regionale.
L’esecutivo catalano diretto dall’indipendentista Artus Mas aveva voluto questo voto, privo di valore giuridico, ignorando la sospensione ordinata dalla stessa corte su richiesta del governo spagnolo. Oltre due milioni di persone si erano recate alle urne e 1,9 avevano votato per l’indipendenza (sui 6,3 milioni che avrebbero potuto complessivamente votare).
Ora il tribunale costituzionale torna sulla questione, confermando la mancanza di qualsiasi valore giuridico dell’iniziativa, poiché una regione spagnola non può incoraggiare con i suoi atti e sue iniziative “la convocazione di un voto popolare, anche se con valore di referendum, se questo voto va oltre le sue competenze”, come è il caso di una consultazione su un’eventuale secessione. Questa sentenza potrebbe avere conseguenze sull’inchiesta aperta dalla procura nei confronti di Mas e di due esponenti del suo governo per disobbedienza civile, abuso di potere, malversazione di fondi pubblici. (AFP)