Quasi 2.800 voti nei primi tre giorni di consultazione online per l’indipendenza del Friuli. Sono per la precisione 2.762 infatti le persone che hanno preso parte al sondaggio. Il trend, come fanno sapere i promotori, si è mantenuto costante nelle prime 72 ore di apertura delle urne digitali. Visti questi risultati, dunque, si ipotizza che alla chiusura del voto prevista il 31 ottobre saranno circa 30 mila i friulani che avranno espresso il loro parere (anche se c’è chi spera di arrivare a quota 50 mila).
Il sondaggio, promosso dalle associazioni indipendentiste Republiche dal Friul e Parlament Furlan, va avanti. Fin da subito, sostengono i promotori, molte sono state le richieste per poter ottenere il codice identificativo necessario per votare, codice che in alcuni casi è tardato ad arrivare via mail. Con esse non poche le richieste di chiarimento – e qualche lamentela – sulle modalità e su chi potesse accedere alla consultazione.
Ricordiamo infatti che il referendum viene proposto in tutti i territori appartenenti ai confini dell’antico Patriarcato di Aquileia con l’esclusione della provincia di Trieste. Si può inoltre votare a Sappada e nei Comuni dell’ex mandamento di Portogruaro, ossia Annone, San Stino, Concordia, Cinto, Fossalta, Gruaro, Portogruaro, San Michele, Pramaggiore, Teglio e anche in quei Comuni attualmente in Slovenia ma facenti parte del Friuli storico.
Hanno diritto di voto anche i nati all’estero ma da almeno un genitore nato in Fvg e i friulani residenti all’estero. Tutti coloro che si sentono friulani, nonostante non siano nati in queste aree e non siano di origine friulana, possono votare esclusivamente tramite certificatore.
«A noi non interessa avere 10.000, 100.000 o un milione di voti – ha ribadito l’associazione Republiche dal Friul sulla propria pagina Facebook – non interessa gonfiare i numeri, non interessa fare clamore; ci interessa crescere, e sapere chi veramente vuole essere rappresentato nel Parlament Furlan. Abbiamo anche capito che i numeri di questa consultazione non saranno così piccoli come qualcuno sperava». Insomma la consultazione digitale per l’indipendenza del Friuli prosegue sul sito www.plebiscitofriulano.eu.