Premesso che il nostro Statuto all’articolo 2, comma 2 recita: “La regione salvaguarda e promuove l’identità storica del popolo e della civiltà veneta e concorre alla valorizzazione delle singole comunità”. E all’art. 8 comma 3 si legge: “La Regione, consapevole dell’inestimabile valore del patrimonio, storico, artistico, culturale e linguistico del Veneto e di Venezia, si impegna ad assicurarne la tutela e la valorizzazione ed a diffonderne la conoscenza nel mondo”;
Dato che:
– la nostra regione si è dotata di una legge, n. 8 del 13 aprile 2007, “Tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico e culturale veneto”;
– la Giunta Regionale ha pubblicato, nel marzo 1995, un “Manuale della Grafia Veneta Unitaria”;
– nella risoluzione adottata il 16 marzo 198, sottoscritta dalla Repubblica Italiana il 27 giugno 2000, il Consiglio d’Europa afferma nel preambolo della “Carta Europea delle lingue regionali o minoritarie”, “il diritto delle popolazioni ad esprimersi nelle loro lingue regionali o minoritarie nell’ambito della loro vita privata e sociale costituisce un diritto imprescrittibile” e più avanti “la difesa e il rafforzamento delle lingue regionali o minoritarie nei vari paesi e nelle varie regioni d’Europa, lungi dal costituire un ostacolo alle lingue nazionali, rappresentano un contributo importante all’edificazione di un’Europa basata sui principi di democrazia e di diversità culturale”;
– Su “Parlare l’Europa” volumetto edito dal Bureau Europeo per le lingue meno diffuse si legge: “A volte si crede che le lingue più usate abbiano più valore e siano migliori solo in virtù del loro potere economico e del loro prestigio sociale”. Il concetto di lingua superiore non ha alcun senso, ed è da parecchio tempo che nessuno ci crede più. Si riteneva anche che esistessero lingue superiori, ma questa idea non trova più seguito. All’idea di lingua inferiore corrispondeva l’idea perversa di popolo inferiore.
Ogni lingua può rispondere alle nostre esigenze;
Ogni lingua ha un proprio valore unico e intrinseco;
Ogni lingua rappresenta un arricchimento per l’umanità”;
– la lingua veneta è riconosciuta come tale da importanti documenti linguistici come l’UNESCO Red Book of Endangered Languages del professor Tapani Salmiden (Università di Helsinky), The Ethnologue Languages of the World 13th Edition – Summer Institute of Linguistics- Dallas, Texas-USA ed è inclusa tra le lingue dell’Atlante Mondiale delle Lingue in Pericolo;
– la nostra lingua veneta, in una sua variante (Talian o Veneto-brasiliano) è dal novembre del 2014 lingua co-ufficiale del Brasile;
considerato che nella seduta del 26 aprile 2016 il Consiglio ha approvato la risoluzione n. 14 presentata dai consiglieri Guadagnini e Ciambetti relativa a “Sottoscrizione e riconoscimento del Consiglio Regionale Veneto della –Dichiarazione di Bruxelles- del 9 dicembre 2015 e dei principi ivi affermati” all’interno della quale c’è la “Declarasion de Brussels” redatta in lingua veneta, che si allega, ultimo di una serie notevole di atti redatti in lingua veneta, lingua utilizzata da più consiglieri anche per gli interventi in aula;
tutto ciò premesso il Consiglio Regionale del Veneto
SI IMPEGNA IL GOVERNO VENETO
a stampare regolarmente una raccolta annuale delle leggi emanate dalla nostra Regione in lingua veneta.
Antonio Guadagnini
Siamo Veneto