de IL POLENTONE
Il Pievano Arlotto era un pretino fiorentino del XIV secolo famoso per le sue burle e panzane. Oggi la sua reincarnazione fa il presidente del consiglio che è riuscito a portare le sue facezie niente meno che alle Nazioni Unite.
Qui si è lanciato in un sermone zeppo di banalità con quale ha però sorvolato l’intero umano scibile e toccato ogni problema politico ed economico dell’orbe terracqueo. La sua saggezza non ha tralasciato proprio nulla: Palestina, Ucraina, Ebola, la fame nel mondo, il riscaldamento globale, la sterilità dei cammelli e tutto quello che assilla il pianeta. Per tutto ha dato un’opinione e una perla di saggezza risolutoria, un po’ Kennedy, un po’ dottor Schweitzer, tanto La Pira cui il Pievano dice di ispirarsi più che a ogni altro oracolo. E si vede.
Ma il meglio di sé lo ha dato sull’immigrazione trans-mediterranea e sulle meraviglie di “Mare Nostrum”, cui ha orgogliosamente attribuito il merito di avere salvato ben 80mila vite umane, dal naufragio, dalla morte per annegamento e dalle fauci dei mostri marini. In uno slancio di lirica senza prezzo ha declamato: «Chissà quanti futuri medici, quanti futuri grandi musicisti abbiamo salvato e consegnato alla crescita civile del mondo?»
Chissà? Forse qualche futuro chirurgo o violinista uscirà dai barconi e sarà interessante seguirne le tracce professionali. Nel frattempo però il Pievano può con più sicuro calcolo probabilistico vantarsi di avere “salvato” qualche decina di migliaia di aspiranti delinquenti, spacciatori, prostitute e scippatori: tutta merce di cui tutti sentiamo la crescente necessità per rendere più moderno, tollerante, multiculturale e boldriniano il piccolo scampolo di mondo in cui viviamo e che si chiama Repubblica italiana. La probabilità sfocia nella certezza statistica quando si ipotizza invece che la quasi totalità dei naufraghi recuperati, dei Robinson Crusoe del gommone sbrindellato, si dedicherà alla nullafacenza, alla contemplazione, alla clandestinità, all’accattonaggio e alla sopravvivenza parassitaria alle spalle dei cittadini ciula che lavorano e pagano le tasse. Il Pievano Arlotto si può sicuramente vantare di avere assicurato alla civiltà futura frotte di ciabattanti, di bighelloni, di ciondoloni da piazza, stazione ferroviaria e posteggio di supermercato. Qualcuno di loro troverà modo di uscire da questo noioso tran tran quotidiano: bastano qualche birra e un machete per ravvivare un po’ questo nostro mondo vecchio e assopito. Grazie Pievano.
Questo articolo descrive in maniera ineguagliabile quello che è la realtà ma non sarà mai l’articolo che troveremo sui giornali sussidiati perché i giornali di regime devono e possono scrivere solo disinformazione.Sono profondamente convinto che tutto ciò ci porterà ad una situazione nefasta.