di DANIELE VITTORIO COMERO
Con il caldo tropicale di questi giorni succedono cose difficili da capire. Questo giornale ha già scritto del dibattito in corso al Senato chiedendosi se la Lega è una o trina. Vediamo i vari passaggi con calma: mercoledì inizia il dibattito in aula, a sorpresa va in scena il sorpasso dell’art.1, per iniziare la discussione e le votazioni dei famosi maxi-emendamenti per introdurre il semipresidenzialismo e il Senato federale all’art. 2.
Questo nuovo scambio politico è tra PDL e Lega, mentre la riforma costituzionale è frutto dell’accordo ABC (Alfano-Bersani-Casini). Un modo semplice per ingarbugliare la matassa delle riforme. La scaltra idea, gestita da Calderoli e Bricolo, è quella giusta per scatenare le ire e le gelosie del PD, che grida al tradimento, con successivo rapido passo indietro di Bobo Maroni. Si arriva così a giovedì 21 giugno, solstizio d’estate: il Senato è fermo sull’art. 2, con la variante Calderoli. Il presidente
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