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Riina jr, cosentino e romano: se la coerenza e’ optional

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di GIANLUCA MARCHI Dopo la decisione del Tribunale di Palermo di autorizzare la sorveglianza speciale del terzogenito di Totò Riina, Salvatore, a Padova, il gruppo della Lega Nord al Senato, primo firmatario il capogruppo Federico Bricolo, ha presentato una mozione in cui si impegna il Governo a «rendere vincolante il parere degli amministratori locali nei casi di trasferimento di esponenti mafiosi e di loro familiari in località diverse da quelle di residenza». Nella mozione si chiede la modifica del codice antimafia «al fine di impedire l'esodo e l'insediamento al Nord di esponenti di rilievo della criminalità organizzata di tipo mafioso e delle loro famiglie». «È una legge che non funziona - rilevano i senatori della Lega - e questo anche alla luce delle dichiarazione del procuratore nazionale antimafia Piero Grasso». «Grasso più volte ha denunciato come la crisi economica che stiamo vivendo favorisce il sistema mafioso – ha spiegato Gianpaolo Vallardi, capogrupp
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