di GIANFRANCESCO RUGGERI
TOSI DECADUTO DALLA LEGA
Un’ora dopo la pubblicazione di questo articolo – rileviamo solo una coincidenza temporale – il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini ha dichiarato che ogni mediazione è stata inutile e che “prende atto della decadenza di Tosi da segretario nazionale della Liga Veneta e da militante del movimento”. Dunque da stasera il sindaco di Verona è fuori dalla Lega Nord dopo 25 anni di militanza.
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Francamente non condivido nulla o quasi di ciò che Salvini ha fatto dopo la manifestazione di Verona a sostegno degli indipendentisti arrestati: quella manifestazione mi è sembrata una specie di ultimo canto del cigno.
Poi sarà stato l’effetto serra, gli influssi di Mercurio allineato con Saturno oppure solo la bontà del sugo alla amatriciana e della soppressata seguite da una indigestione di babbà, fatto sta che ci siamo giocati anche Salvini. I più recenti bollettini ce lo segnalano da tempo disperso in luoghi da noi lontani e a noi ignoti, dove un padano timorato di Dio di norma non oserebbe avventurarsi se non per brevi vacanze estive.
Come dicevo non condivido nulla o quasi di ciò che dice e fa Salvini, salvo due cose. Mi piace come ha sbattuto la porta in faccia ad Alfano, finalmente uno che ha avuto le palle di dire “o noi o loro” dopo anni di ammucchiate politiche che sconfinavano nell’orgia sadomaso dove erano sempre le istanze padaniste a prenderlo in saccoccia. Sono uno a cui Follini, Casini e Fini hanno abbondantemente “scassato i cabbasisi”… mi sono concesso un termine esotico…
Ancor più mi piace l’out out dato a Tosi, o molli la fondazione e la smetti di mettere i bastoni tra le ruote a Zaia o sei fuori. Io non gli avrei neppure dato l’out out, né perdevo tempo a dirgli sei fuori, cambiavo direttamente la serratura della porta! Tosi andava espulso alla velocità della luce anni fa, oggi sarebbe comunque tardi, però meglio tardi che mai.
Direte voi che sono due magre consolazioni, magrissime dico io, anzi forse forse non sono neppure magre consolazioni visto alcuni recenti fatti.
Con Tosi si è partiti decisi con l’ultimatum, ma adesso si cincischia, mentre scrivo l’ultimatum è scaduto, ma Tosi che non molla la sua fondazione non è ancora stato espulso, si dice che ci siano trattative in corso, che si cerca di ricucire: era un pen-ultimatum stile politichetta italica? Allo stesso modo giunge notizia che in Umbria il centro destra andrà alle urne compatto, Lega e Alfano assieme (VEDI QUI).
Ora, preso atto che in Umbria la Lega ha un ruolo marginale e comunque le possibilità di vittoria del centro destra sono pari a quelle di un ghiacciolo nel Sahara, dato che tanto eleggono sempre un compagno, rimane comunque l’amaro in bocca perché è il primo cedimento, la prima eccezione riguardo ad una linea di principio che per mesi ci è stata descritta come inossidabile: mai con Alfano che sostiene Renzi! Tranne che in Umbria: mi chiedo quanto si allungherà l’elenco dopo il “tranne che”?
Credo che su questi due punti Salvini si giochi molto, non certo il Salvini indipendentista che dopo Verona si è svampato, ma il residuo Salvini aspirante leader del centro destra. Da mesi con la sua retorica semplice e diretta ha parlato in modo chiaro e deciso agli elettori, ha detto pane al pane e vino al vino senza peli sulla lingua, ha fatto della chiarezza e della determinazione la sua fortuna. Se però adesso inizia a cincischiare, a perdersi in turbini partitici di bassa lega, in estenuanti trattative con Tosi sullo stile delle correnti democristiane degli anni ’70, oppure in contorcimenti di politichese per giustificare un perentorio “mai con Alfano” che diventa un “qua e là va bene anche Alfano”, insomma se si rimangia tutto, svaporato il Salvini indipendentista, va in crisi anche il Salvini possibile leader del centro destra.
Salvini, fatti un regalo da solo, mai con Alfano senza eccezioni e butta fuori Tosi, subito! Così è se ti pare, se no fai quel che vuoi, noi comunque restiamo indipendentisti!