di GIANFRANCESCO RUGGERI
Alla manifestazione contro l’immigrazione di Milano abbiamo visto con grande perplessità striscioni a favore dell’italia e degli italiani gomito a gomito con striscioni inneggianti, anche in modo brutale, alla secessione. Se chiedessimo conto al Salvini Desnudo di questo fatto avrebbe buon gioco nel risponderci che era una manifestazione contro l’invasione extra comunitaria e come tale era aperta a tutti. Giusto, vero.
Più preoccupanti sono certe dichiarazioni del segretario federale della Lega Nord per l’Indipendenza della Padania rilasciate nonostante l’articolo 1 dello statuto dica che la finalità del movimento è il conseguimento dell’indipendenza della Padania attraverso metodi democratici e il suo riconoscimento internazionale quale Repubblica Federale indipendente e sovrana.
A dispetto di tutto ciò Salvini sostiene di essere “stra-convinto che l’Italia o si salva tutta o non ce n’è per nessuno” aggiungendo “cosa mi ha fatta cambiare idea sui meridionali? Sono i fatti, probabilmente il Sud lo conoscevo poco, ho fatto e abbiamo fatto degli errori”.
A questo punto un Salvini possibilmente rivestito mi dovrebbe innanzi tutto spiegare perché l’obiettivo è diventato salvare l’i-taglia, ma soprattutto dovrebbe spiegare che bisogno hanno i padani dell’i-taglia per salvarsi. Io chiedo a Salvini di dimostrarmi tecnicamente e scientificamente, con tanto di numeri alla mano, come può ritiene che la Padania o anche solo la Lombardia o il Veneto necessitino della Calabria per salvarsi. Mi dimostri perchè i padani necessitano di essere derubati di 100 miliardi di euro all’anno per potersi salvare?
Credo che lo scamiciato Salvini non potrebbe far altro che dribblare la domanda incominciandoci a parlar di Europa, dicendo che il nemico non è più a Roma ma si è trasferito a Bruxelles, spiegandoci che le leggi ormai sono fatte per lo più dagli euro-burocrati e non più dagli ital-burocrati, infervorandosi nello snocciolare i disastri dell’Euro, narrandoci per filo e per segno le prepotenze della Germania cattivona e via di questo passo.
Lasciamo dire, si potrebbe infatti facilmente replicare nel merito, smontare queste raffazzonate risposte dicendo che l’euro è un problema giusto perché siamo in i-taglia, fossimo indipendenti non lo sarebbe affatto, ma invece è meglio seguire il filo logico del suo pensiero e vedere dove va a parare. Diamogli ragione: si, il problema vero è l’Euro, la Germania, l’Unione Europea, il nemico è a Bruxelles, bisogna uscire dall’Euro. Sottoscrivo, ma a questo punto, caro Salvini, ti chiedo di agire di conseguenza e di percorrere tutte le strade per risolvere questo problema.
Distrattamente penso alla Catalogna, alle minacce che gli euroburocrati le fanno piovere addosso, se diventano indipendenti sono fuori dall’Unione, sono fuori dall’Euro, non potranno rientrarci se non con il consenso di tutti gli stati aderenti, ivi compresa la Spagna. Discorso analogo è stato fatto per la Scozia, i discendenti di Wallace sono stati atterriti con fosche e minacciose previsioni da fine del mondo, una su tutte la promessa di essere espulsi dalla UE.
Per gli indipendentisti catalani e scozzesi tutto ciò sarebbe un bel problema, perché sono europeisti, ma non dovrebbe essere invece un problema per il nostro Salvini in desabillè.
Caro Salvini ma se veramente non ti interessa avere la Padania libera se poi le fabbriche sono chiuse e prima devi fare la guerra alla UE, perché non diventi doppio indipendentista e triplo secessionista? Gli euro burocrati ti garantiscono che con la secessione della Padania non solo ti liberi dall’i-taglia, ma ti buttano fuori anche dall’euro e dall’Europa, insomma secondo la tua logica, e sottolineo secondo la tua logica, avresti la Padania libera con le fabbriche aperte! Come dire la moglie ubriaca e la botte piena, cosa vuoi di più?
La domanda è quindi la seguente: perché non agisci coerentemente con quelle che sono le tue convinzioni, e sottolineo le tue, perché non persegui la migliore soluzione per quelli che tu ritieni essere i problemi più gravi? Insomma con la secessione prenderesti due piccioni con una fava, se però continui a sostenere soluzioni differenti ho come l’impressione che il tuo ragionamento, e sottolineo tuo, non torni, qualcosa non va, non quadra, anzi mi sa tanto che continuando così di piccioni non ne prendiamo neppure uno, semmai prendiamo la fava, immagina tu dove…
Padania libera, anche dalle fave.
O si diventa federalisti per davvero, e poi ci togliamo dai coglioni i terroni per sempre, oppure e’ meglio vender tutto e far fagotto. Quel pistola di Salvini non e’ certo il leader carismatico (ahahah) che puo’ salvare il paese.
Salvini non ha . secondo me, le idee chiare quanto all’indipendentismo.
Penso ,inoltre, che non abbia la minima idea di che cosa sia il libertarismo.
Ma che cazzo fa tutto il giorno?
la risposta alle tue considerazioni, non peregrine, potrebbe essere molto lunga e tenerci impegnati per ore. In estrema sintesi però credo che la giustificazione della strategia di Salvini, con orecchino o senza camicia o con la cravatta, è che i Padani – ahinoi – non sono ne catalani ne scozzesi e che la nostra economia/società – almeno per come l’han conosciuta quelli della generazione mia e tua – rischia di essere spazzata per via delle scelte demenziali degli ultimi governi che hanno visto la peggior sinistra d’Europa insieme a un Caudillo brianzolo e disarcionato come Berlusconi e quel che resta di ciò che non è sinistra… ciao!
Caro Lucio, i padani saran ben poca cosa, ma 18 anni fa erano i padani che facevano la catena umana e la lega ha raggiunto il suo massimo di voti quando è andata da sola e si è dichiarata secessionista, all’epoca i catalani non si sapeva neppure chi fossero.
Dare la colpa ai padani è corretto, ma spesso e volentieri diventa una scusa per coprire gli errori che la dirigenza leghista ha commesso dal 1996 in poi, è un comodo alibi! E pur in assenza di una azione secessionista seria negli ultimi 15 anni oggi il 35% dei lombardi, il 37% dei piemontesi e il 53% dei veneti si dichiara favorevole alla secessione. è proprio tutta colpa dei padani o è mancata la guida? o è mancata un’azione seria che abbia con COERENZA tracciato la via? é colpa dei padani se gente come Miglio e Oneto e con loro molte teste pensanti sono stati cacciati via a pedate?
In ogni caso tutto ciò non risponde al quesito: ma se il problema è l’Europa, perchè Salvini vestivo come vuole non punta sulla secessione che è una via CERTA per uscire dall’Europa?
i Catalani sapevano bene chi erano anche nel 1996. Battute a parte, purtroppo ricordo anche l’esito del ben più moderato referendum sulla devolution che ottenne una risicata maggioranza nel solo Lombardo-Veneto. La tua domanda ci sta, come molte delle argomentazioni, ma l’esito da te (e anche me) auspicato non credo sia in contraddizione con l’esperimento di Salvini. Certo, molto dipenderà dai referendum, ti ricordo a trazione leghisti, in Veneto e Lombardia…
I catalani sapevano bene chi erano nel 1996 ma erano li a guardar noi e a imparar dal noi, quello che noi abbiamo fatto nel 1996 loro l’hanno fatto SOLO nel 2013. Pensi che tra 17 anni i catalani saranno conciati come noi? Pensi che faranno tutti gli errori che abbiamo fatto noi? Pensi che tra 17 anni il successore di Mas penserà di fare un partito che si presenterà in tutta la Spagna? Pensi che dirà che ci vuole un sindaco catalano a Madrid? Pensi che Oriol Junqueras tra un po’ di anni sventolerà la bandiera spagnola, magari quella con il toro nero, come oggi Borghezio va in giro a sventolare il tricolore? Ti ricordi cosa diceva Borghezio dell’I-taglia e degli italiani????
Vogliamo dire che è colpa dei padani anche questo? O forse è colpa di una dirigenza che quando parlava di Padania la giustificava dicendo che esiste perchè esiste il grana padano? Con questa logica esiste anche la Reggiana o la Parmiggiania, la Pecorina e la Taleggia… devo continuare?
La Padania è una nazione DRAMMATICAMENTE concreta, un fatto palese, evidente, persino scontato e logico per chi abbia approfondito un minimo la questione, peccato solo sia stata lasciata in mano a soggetto che più che gridare Padania libera perchè lo diceva il Capo non facevano. Il Capo adesso dice conquistiamo l’i-taglia e tutti a dargli ragione: è colpa dei padani? Dai Lucio, su…
Per i referendum, quello di Maroni non andrà da nessuna parte, nel senso che non serve a niente a Roma non passerà mai, quello di Zaia dipende solo se ha le palle per andare avanti o se lo fa come sparata elettorale… Stai sicuro che se Zaia lo fa davvero avrà la mia gratitudine eterna e se Maroni farà un referendum identico in Lombardia mi rimangerò tutto quello che ho detto su di lui!!!!!!
infatti i Padani purtroppo non hanno la consapevolezza dei Catalani, ribadisco. La costruiremo con una Lega diversa? Forse, dipende da noi (visto che entrambi siamo tesserati leghisti) e dalla capacità di proporre e non solo di demonizzare quel tanto o poco che di buono di riesce a fare. Abbaiare alla Luna non mi dà soddisfazioni, davvero… i due referendum sono importanti e per quelli dobbiamo lavorare, leghisti e non, che credono sinceramente nel progetto autonomista e indipendentista. Il resto scusa rischia di essere un vuoto esercizio di dialettica di chi parla ora, che non “rischia” niente, ma taceva prima, quando c’era Bossi un bisbiglio valeva un’espulsione. Personalmente, parlavo ora e parlo oggi con le stesse parole e le stesse idee.
Ciao, vediamoci e parliamone…
ps = l’excursus sulla stagione 1995-1999 meriterebbe altro spazio l’affronteremo se vuoi in altra sede.
Si, facciamolo finalmente sto bel dibattito!
Mi prenoto.
Lucio però non puoi fare un discorso nel quale ripeti a sfinimento la stessa cosa sperando che per disperazione io ti dica che hai ragione. Che i padani abbiano i loro limiti è chiaro a tutti, la differenza e che tu ritieni che la Lega non abbia dei limiti e ritieni che la via politica attuale abbia un senso chi non la pensa così “abbia alla luna”. In pratica si sta assistendo al definitivo stravolgimento della Lega e dovrei star zitto. Per quanto riguarda l’epoca di Bossi, personalmente non ho mai voluto rivestire alcun ruolo così come non ho ambizioni ora, giusto per essere libero di dire quello che penso. lo facevo allora, lo faccio ora, la differenza è che più passa il tempo e più si fanno scemenze e più ho voglia di lamentarmi, inoltre da qualche tempo posso farlo su questo quotidiano.
Ti ricordo però che l’attuale provinciale bergamasco dopo la prima assemblea aperta a tutti ha vietato la possibilità di parlare ai noi militanti: chiedi a Belotti chi era l’unico non militante che è andato a parlare in quell’occasione…
Per il dibattito come dice anche Gilberto, volentieri, organizza e ci saremo, Oneto sul palco e io seduto nel pubblico.