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Salvini e’ un ottimo piazzista per risolvere i problemi dell’i-taglia

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stecchinodi GIANFRANCESCO RUGGERI

Criticare Salvini oggi costituisce un atto di coraggio o forse persino di incoscienza specie in un paese come l’I-taglia, dove sono sempre in troppi a salire sul carro del vincitore; eppure non possono trattenermi dal dire ciò che penso.

Salvini è obiettivamente il vincitore delle elezioni, è il volto emergente, sta per succedere a Berlusconi, impresa in cui hanno fallito volponi della politica come Casini, Fini e Alfano. Pensando poi alla Lega che gli hanno rifilato potremmo sintetizzare il suo lavoro dicendo che con una Fiat Duna è salito sul podio del Gran Premio di Monza!

Il suo successo è facilmente spiegabile: è diretto, sa comunicare, fa proposte semplici che gli elettori capiscono ed è l’unico che ormai tratta certe tematiche come l’immigrazione. Leo Facco dice che è la “brutta copia del capo”, io credo che l’aggettivo “brutta” si possa anche togliere, perché almeno fino al momento ha dimostrato la stessa abilità politica e la stessa facilità di comunicazione del Bossi dei tempi migliori.

Insomma ho annunciato una critica e invece mi son perso in lodi sperticate, quindi vi starete chiedendo, ma dov’è la critica promessa? La critica è proprio questa! Mi spiegherò meglio, Salvini è un bravissimo piazzista, sa vendere, ma fino ad ora ciò è dovuto solo alle sue personali capacità e non alla bontà del suo prodotto, che come ha ribadito anche nelle sue ultime apparizioni tv si traduce in “mettiamo da parte la Padania, per risolvere i problemi dell’I-taglia”. Giusto ieri ha confermato che si rivolge a tutta I-taglia, perché immigrazione e disoccupazione sono un problema a Brescia come lo sono a Salerno. Caro Salvini anche l’inquinamento e la calura estiva sono un problema a Brescia come a Salerno, così come lo sono in India. Perché non ti candidi anche là? Anzi dando retta all’avvocato di Johnny Stecchino direi che Salvini non dovrebbe trascurare neppure il “tcaffico”, che è una problema a Milano, ma è anche una delle “3 piaghe” di Palermo!

Credo anche che disoccupazione e immigrazione siano un problema persino a Madrid e allora perché Salvini non si inventa una Lega Spagna e si candida anche nella terra delle corride? Magari giusto per spiegare ai Catalani che devono mettere da parte la secessione, perché la disoccupazione e l’immigrazione, ma forse anche il “tcaffico”, sono un problema a Madrid come lo sono a Barcellona.

Il nocciolo della questione è che Salvini è un bravo venditore, ma il suo prodotto, risolvere i problemi dell’I-taglia, è una merce di pessima qualità, una fregatura che cercano di rifilarci da 150 anni, robaccia che ormai è scaduta da almeno qualche decennio! Con questa proposta politica stiamo facendo un passo indietro di decenni, stiamo tornando al periodo pre-Lega, alla quale possiamo e dobbiamo riconoscere due meriti storici, che non possono essere scalfiti nonostante tutti gli errori che poi i leghisti hanno commesso:

  • aver unito il movimento padanista in un blocco unico che ha spaventato Roma per la prima volta;
  • aver posto la questione in termini differenti, aver cioè spiegato che è inutile cercare di risolvere i problemi d’I-taglia, perchè il problema è proprio l’I-taglia.

Ora con Salvini si sta facendo un passo indietro di decenni, la Lega non sembra più secessionista neppure a parole, ma candidamente ammette che vuole risolvere i problemi d’I-taglia, così come lo vogliono fare Renzi, Berlusconi, Grillo, così come lo volevano fare Monti, Prodi, Andreotti, Craxi, Togliatti, De Gasperi, Giolitti, Crispi e tanti altri. Insomma stiamo rientrando nel labirinto degli specchi da cui eravamo usciti a fatica, stiamo tornando ad ammirare realtà distorte e immaginarie, perdendo il contatto con la realtà.

Caro Salvini, è solo una questione di prospettive: io non voglio uscire dall’Euro per risolvere i problemi dell’I-taglia, ma voglio uscire dall’I-taglia per risolvere i problemi della Padania! Non me ne frega nulla se immigrazione e disoccupazione sono un problema a Brescia come a Salerno, perché il residuo fiscale e il genocidio identitario sono un problema solo Brescia, ma non a Salerno, dove continuano a riceve i nostri trasferimenti e dove la loro cultura e la loro identità non è minacciata! Mentre tu sostieni che la Padania libera è inutile se chiudono le fabbriche, io sono certo che le fabbriche non chiudono per l’euro, ma proprio perché la Padania non è libera, ovvero l’euro è solo un sovra problema, ma il nocciolo della questione è l’i-taglia che ci drena 100 miliardi all’anno! Ripeto Salvini, sei bravo, ma il tuo prodotto è di pessima qualità, non ci porterà a nulla, cambia prodotto!

In attesa di tempi migliori mi rimane solo una misera consolazione: tra le “piaghe” che a detta dell’avvocato di Johnny Stecchino attanagliano la Sicilia, fortunatamente ce n’è almeno una che Salvini non potrà venderci come un problema sia del nord che del sud: l’Etna!

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2 COMMENTS

  1. Caro Ruggeri
    Grazie per la radiografia precisa che ha fatto del prodotto proposto dal sig. Salvini che si dimentica che un grosso partito, che non si presenta mai alle elezioni perché non ne ha bisogno, è quello dei PARASSITI ben definibili come collocazione geografica. L’unica possibilità, per uno stato marcescente come quello italiota per ripartire, era una riforma federale dello stato seguendo le indicazioni del Prof. Miglio e magari andando ad imparare, anche sul campo, in casa di chi il federalismo lo pratica da anni (es: Svizzera, Germania). Tutto ciò non è accaduto e quindi rimane, per le popolazioni della Padania, solo la strada dell’INDIPENDENZA.

  2. Perbacco!
    Ruggeri lei mi ha appena descritto il nuovo Garibaldi, colui che deve con astuzia e ingegno tattico scendere a Sud per unire questo malandato paese.
    Garibaldi bucava le linee nemiche e Salvini buca dagli schermi televisivi, Garibaldi aveva i Mille e Salvini ha i 500Mille su Facebook e via discorrendo.
    Chi sono i generali di Salvini?
    Calderoli alle riforme?Con quali risultati ventennali?
    Stucchi al Copasir? Per infiltrarsi meglio nell’apparato?
    Maroni e il suo Prima il Nord? spariti all’ombra di un’exposizione non troppo solare.
    Tosi anche lui con la fiammella accesa nel cuore?
    Con Borghezio? almeno forse l’unico genuinamente di destra estrema.
    Ma per fare cosa e per conto di chi?
    Garibaldi rispondeva a Cavour e al Re, Salvini a chi risponde?
    Dal fare e dal dire non sembra che risponda all’articolo 1° dello statuto della Lega, oggi riceve la quasi benedizione di Berlusconi a quando l’obbedisco per rientrare nei ranghi?

    E’ questa la casa, il luogo di ritrovo degli indipendentisti?
    Difficilissimo trovare il luogo ideale per gli indipendentisti ma questa Lega di ideale oggi ha gran poco

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