di GILBERTO ONETO
Ne sarebbe felice Gianfranco Miglio che aveva sempre sostenuto che la Lega dovrebbe perdere tutte le elezioni amministrative col 49%. In Emilia-Romagna le percentuali non sono proprio quelle ipotizzate ma il succo è lo stesso: la Lega è il più grande partito di opposizione e – soprattutto – ha evitato il salasso dell’astensione e si trova davanti praterie e opportunità di consenso enormi. La sinistra è allo sbando, la destra si è dissolta e i grillini si sono rivelati per quel che sono: tanta brava gente con le idee confuse che si fa rappresentare da ragazzotti meridionali e comunisti.
La Lega – era il succo del pensiero del Professore – non deve andare ad amministrare gli enti locali per due buone ragioni: perché non è il suo mestiere (deve ribaltare il paese non aggiustarne i tombini) e perché si troverebbe ad agire in una condizione “italiana”, con leggi “italiane”, mentalità “italiana” e finirebbe per esserne condizionata. Così è infatti stato: ovunque la Lega si è trovata a governare da sola o in pessima compagnia, ha combinato poco, non ha fatto crescere di un ghello la voglia di indipendenza, si è spesso limitata ad agire onestamente ma qualche volta si è data alla peggiore italianità di affari, nepotismi, furbate, piccoli e grandi arraffi.
La conquista di un ente locale può servire solo se la si usa come strumento di lotta indipendentista, se la si fa diventare una trincea per combattere lo Stato ladro e mafioso, se è un mezzo per la creazione di consenso padanista. Niente di tutto questo è mai stato fatto: in nessun luogo amministrato dalla Lega è cresciuta la voglia di libertà e indipendenza. La gente mandata ad amministrare era troppo spesso priva delle capacità e delle convinzioni necessarie: troppe fasce tricolori, troppi moderatismi, troppo “nostropaesismo”. La Catalogna ha fatto diversamente e bisognerebbe studiarne e copiarne con attenzione le mosse.
Ma il risultato emiliano-romagnolo porta un altro enorme elemento positivo: la Lega ha preso il doppio dei voti di Forza Italia! Esattamente venti anni fa Berlusconi si era messo in politica con una serie di obiettivi precisi. Quello dichiarato, di liberalizzare l’Italia, l’ha cannato fragorosamente: oggi lo Stato è più autoritario, socialista e sgangherato che mai. Poi aveva due obiettivi non espressi: salvare i propri affari e interessi, e fermare la Lega! Gli è riuscito di sopravvivere e – soprattutto – ha fermato la corsa vittoriosa della Lega facendone una sorta di lacchè che ha votato tutte le sue leggi, ha sputtanato federalismo e indipendentismo, gli ha permesso di sopravvivere ed è diventata per anni una melassa di cadregari, “roberticì”, trote e trotelle. Avrebbe potuto trascinarla nella sua rovina ma la Provvidenza (più volte abbiamo evocato il Signur di ciucch) e, soprattutto, le esigenze reali che il leghismo e l’indipendentismo esprimono, le hanno permesso di evitare di essere risucchiata nell’inabissamento del patriottico barcone dell’italiano verace di Arcore, Portici e Palermo.
Oggi tutto torna possibile. L’indipendentismo non ha più il fresco entusiasmo del 1994 e forse neppure l’incosciente determinazione del 1996 ma ha davanti a sé una situazione di devastazione e una massa di gente scoglionata e delusa che ha bisogno di progetti chiari e di prospettive ben definite. La Lega non è più condizionata da Forza Italia, non ne ha bisogno, può tornare a fare da sola. Salvini brandisca con decisione il primo articolo dello Statuto, spezzato e sputtanato: riforgiato come la spada Anduril può far tornare oggi tutto possibile!
Sempre grande Oneto!
Il risultato di 55.000 voti in meno? ciunghia!
Caro Gilberto , tu ed io che siamo vecchi indipendentisti per quale partito dovremmo votare visto che il purosangue Salvini non fa neanche finta di parlare di indipendenza ?
Penso che ci rimanga , come unica soluzione, quella di NON ANDARE a VOTARE.
In effetti anch’io mi chiedo se Salvini ha forse in mente di giocarsela a la cavallo di Troia. Spacciarsi per panitaglianio levantino, catturare il consenso numerico e poi sfruttarlo per far saltare fallitaglia.
La tattica di forgiare alleanze con indipendentisti neo borbonici e far campagna contro immigrazione ed EURO, puo’ rivelarsi vincente. Speriamo poi che il potere raggiunto venga utilizzato per aprire il vaso di Pandora e attuare un liberi tutti. Speriamo…
Gilberto Oneto è nato nel paese sbagliato, in Germania, in Francia, in Inghilterra avrebbe
avuto la considerazione e la stima che si merita da una vita.
Una lucidità di pensiero che lo accomuna certamente a Juenger, the Ernst one.
Salvini ha salvato la Lega, ora deve riempirla di contenuti.
Il mensile non c’è più, il settimanale non c’è più, la televisione non c’è più,
tra qualche giorno finirà pure il quotidiano. Rimane la Radio.
E la Radio, ora come ora non viene utilizzata al meglio, a parte la rassegna stampa
si salva ben poco, certamente non può andare avanti con un paio di ferrivecchi e
un gruppetto di paninari.
Non capisco perchè non escono da via Bellerio con i microfoni e non vanno ad intervistare
la gente comune, forse c’è la paura di confrontarsi con il paese reale. RTG
C’è un problema.
Salvini non è Miglio.
E Miglio è morto.
Alla lega, quindi, manca una strategia chiara e coerente.
Manca il cervello, e con le sole braccia non si va da alcuna parte.
Il passato lo dimostra abbondantemente.
Il futuro lo confermerà.
Noi base gli e lo ricorderemo sempre. Non dubito che questo avvenga. Abbiamo, lancia in resta nel passato, preso di mira frontalmente il “nemico” e non ci siamo riusciti. Oggi proviamo a raggirarlo. Le condizioni ci sono tutte. A volte è la storia offrirci quel che è impossibile ottenere altrimenti. Adesso Salvini deve ricordare sempre da dove provviene. E questo basterebbe per “Costituzionalizzarlo”. Certo servono i voti . Ma questa può alla lunga diventare l’ultima opportunità. Altre non ne vedo. Sono stato sul Po, ho fondato la Lega Padana con altri 12 indipendendisti, ma tutto è risultato inutile. I soli eventi possono aiutare i popoli a liberarsi dal giogo della tirannide. Oggi si prospettano condizioni che prima, per le ragioni ben espresse da Gilberto, rendevano alquanto impossibile attuare il progetto del Prof. Miglio. Che Dio lo abbia in gloria.
Grazie di esistere dott. Oneto.
Una perfetta lettura di quello che è politicamente successo alla Lega negli ultimi 20 anni, e quello che non deve più fare.
Speriamo che chi ora detta la linea politica sia così intelligente di seguire le Sue parole.
Basta, basta, basta con questi accorati appelli alla Lega nazionalista italiana. Ci siamo rotti davvero.
sono d’accordo su tutto, ma temo che salvini si occuperà più di immigrazione e di disoccupazione, di euro e di europa. Spero di sbagliarmi.