de IL POLENTONE
La mattina, indossa la felpa con scritto Venezia e dice che le elezioni in Veneto sono un referendum tra centralismo e indipendenza. La sera, si mette quella con scritto Roma e invita Totti a fare politica con lui, magari nella lista “Noi con Salvini”: «Stimo tantissimo Totti, come uomo e come calciatore. Non so come la pensa politicamente, ma lo avrei voluto al Milan. È un grande giocatore, un uomo intelligente, fa beneficenza ed ha tanta autoironia. La politica è la politica e il calcio è il calcio, va specificato – ha affermato – però io Totti lo conoscerei molto volentieri, una telefonata potrebbe esserci, magari a occuparsi di sport ce lo vedrei bene”.
Non c’è da meravigliarsi, mica si contraddice. Lo ha spiegato Morisi, quello che gestisce la comunicazione per “il capitano”, non inteso come Totti, ma Salvini: “INFORMAZIONE DI SERVIZIO. Ricordiamo a tutti che il progetto “Noi con Salvini” è presente solo nelle regioni di Centro (Lazio, Abruzzo, Molise), Sud ed Isole. Iniziative Facebook o su altri social media di “Noi con Salvini” con riferimenti a Regioni del Nord e di Toscana, Umbria e Marche devono considerarsi del tutto spontaneistiche e NON sono riconosciute, poiché in questi territori il punto di riferimento del progetto leghista è la Lega Nord”.
Ah ecco, tutto spiegato: quando Salvini parla di Totti è Mr Hide, quando non parla di Totti mica è lui, è dottor Jeckill. Come dire, se è a Venezia “Viva la secessione”, se è nella Capitale “Viva l’Italia”. Capito! E’ un po’ come Napolitano: quando era al Quirinale parlava di unità d’Italia, ma quando invece incontrava Zaia a Venezia inneggiava all’indipendenza della Padania. Sì sì… ricordo! Regalaci il selfie col pupone.
