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Usa, la sanità è pessima: ecco 4 soluzioni da adottare

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di HANS HERMANN HOPPE*

Non v’è dubbio che il sistema sanitario americano sia un disastro, ma questo non dimostra il fallimento del mercato, bensì quello dello Stato. La risoluzione del problema non richiede diverse o maggiori regolamentazioni e passaggi burocratici  – come i politici interessati vogliono farci credere – ma l’eliminazione di tutti i controlli esistenti. È tempo di affrontare seriamente la questione della riforma sanitaria: crediti d’imposta, voucher e la privatizzazione spianeranno il terreno verso la decentralizzazione del sistema e la rimozione di oneri inutili alle imprese. Tuttavia, dovranno essere considerati anche quattro passi aggiuntivi:

1. L’eliminazione di tutti i requisiti di licenze per le scuole di medicina, gli ospedali, le farmacie, i medici e il personale sanitario. L’offerta delle loro prestazioni aumenterebbe prontamente, i prezzi crollerebbero e una maggiore varietà di servizi sanitari farebbe ingresso sul mercato.

Agenzie volontarie di accreditamento in competizione prenderebbero il posto dell’autorizzazione obbligatoria rilasciata dal governo – qualora gli operatori sanitari ritenessero che tale forma di accreditamento ne accrescerebbe la reputazione, e i consumatori fossero intenzionati a valutare positivamente questo sistema, potrebbero persino essere intenzionati a pagare per sostenerlo.

Poiché i consumatori non sarebbero più indotti a credere che uno “standard nazionale” sanitario possa stabilirne la qualità, sosterrebbero maggiormente la ricerca, compiendo scelte mediche discriminanti.

2. Rimuovere tutti i vincoli governativi sulla produzione e la vendita di prodotti farmaceutici e degli strumenti medici. Ciò implicherebbe l’inutilità di finanziare oltre il Food and Drug Administration (NdT: Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali, è l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici), che attualmente ostacola l’innovazione e aumenta i costi.

Costi e prezzi crollerebbero; e un’ampia varietà di prodotti migliori giungerebbe rapidamente sul mercato. Quest’ultimo incentiverebbe i consumatori ad agire in accordo con la propria percezione del rischio – anziché quella distorta dal governo. La concorrenza tra produttori e venditori di farmaci e strumentazioni mediche, per  difendersi dalle cause di responsabilità sui prodotti e al fine di attirare acquirenti, fornirebbe crescenti garanzie sui prodotti e migliori descrizioni;

3. Deregolamentare il settore delle assicurazioni mediche. L’impresa privata può offrire assicurazione contro eventi sul cui esito l’assicurato non possiede alcun controllo. Non si può assicurare sé stessi, per esempio, contro il suicidio o la bancarotta,  dal momento che questi dipendono esclusivamente dalla volontà di chi li compie.

Poiché la salute di una persona – o la mancanza di questa – rientra, in misura sempre crescente, sotto il suo controllo, molti, se non la maggior parte dei rischi sanitari divengono, in realtà, non assicurabili. L’”assicurazione” contro quei rischi per i quali un individuo può, sistematicamente, influenzare la probabilità,  ricadono sotto la sua stessa responsabilità.

Tutte le assicurazioni, inoltre, prevedono la messa in comune dei rischi individuali. Ciò significa che gli assicuratori pagano maggiormente qualcuno e meno altri. Nondimeno, nessuno conosce in anticipo, e con certezza, quali saranno i “vincitori” e quali i “perdenti”.  “Vincitori” e “perdenti” sono distribuiti casualmente, e la distribuzione di reddito risultante non è sistematica. Se “vincitori” e “perdenti” potessero essere metodicamente predetti, i “perdenti” non sarebbero inclini a condividere il loro rischio con i “vincitori”, bensì con altri “perdenti”, dato che questo diminuirebbe i costi di assicurazione. Non metterei in comune il mio rischio personale di incidenti con quello di calciatori professionisti, per esempio, ma esclusivamente con quello di persone in circostanze simili alle mie, a costi inferiori.

A causa delle restrizioni legali sul diritto di rifiuto degli assicuratori sanitari – per escludere qualsiasi rischio individuale come non assicurabile – l’attuale sistema sanitario si occupa solo parzialmente di assicurazioni. L’industria non può discriminare liberamente tra i rischi di diversi gruppi.

Di conseguenza, le assicurazioni mediche coprono una miriade di rischi non assicurabili, accanto e comunemente ai naturali rischi assicurabili. Non distinguono tra vari gruppi di persone che pongono rischi assicurativi significativamente diversi. L’industria, quindi, si trasforma in un sistema di redistribuzione del reddito – beneficiando attori irresponsabili e gruppi ad alto rischio a spese di individui responsabili e di altri gruppi a basso rischio. In tal modo, i prezzi dell’industria si gonfiano come mongolfiere.

Deregolamentare il settore significa ricondurlo alla libertà contrattuale senza restrizioni: permettere ad un’assicurazione medica di offrire qualsiasi tipo di contratto, di includere o escludere qualunque rischio, e di diversificare tra gruppi di individui. I rischi non assicurabili perderebbero la copertura, la varietà di polizze assicurative per le coperture rimanenti si amplierebbe e le differenze di prezzo rifletterebbero autentici rischi assicurativi. I prezzi calerebbero, mediamente e drasticamente. Inoltre, la riforma ripristinerebbe la responsabilità individuale nella cura della salute.

4. Eliminare tutte le sovvenzioni ai malati e infermi. I sussidi generano quantità maggiori di tutto ciò che viene sussidiato: sussidi per infermi e malati accrescono infermità e malattia; promuovono la trascuratezza, l’indigenza e la dipendenza. Una volta rimossi, si rafforzerebbe la volontà di condurre vite più salubri e di lavorare per guadagnarsi da vivere. Conseguentemente, si abolirebbero MedicareMedicaid (NdT: Medicare è il programma governativo americano di assicurazione medica; Medicaid è il programma federale americano che provvede a fornire aiuti ad individui e famiglie con basso reddito).

Solo questi quattro passi, sebbene drastici, ripristineranno un mercato completamente libero per la fornitura di servizi medici e sanitari. Fin quando non saranno seguiti, l’industria continuerà ad avere seri problemi, e quindi ne avremo noi, i suoi consumatori.

di Hans-Hermann Hoppe su Mises.org.

Traduzione di Christian Nyumbayire per www.mises.it

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4 COMMENTS

  1. Sarebbe interessante sapere se esistono esempi che convalidano questa teoria altrimenti è solo un’opinione indimostrata come spesso succede per le teorie economiche.

  2. Questa e la stronzata piu grossa che io abbia mai letto, chiamata “riforma”. Poveri americani, siete schiavi.

  3. Va bene essere liberisti ma qui si sfiora la follia…la salute non è una merce come le altre da vendere sul mercato.
    La salute è un diritto da garantire nei modi ritenuti piu appropriati, ma lasciarla solo al gioco della domanda e della offerta mi sembra il modo migliore di non garantire questo diritto

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