di ALFREDO MOROSETTI
I principali giornali riportano un successo di audience strepitoso di Sanremo. Domandiamoci come mai.
In linea di massima manifestazioni come il festival di Sanremo sono eventi di sacrale contenuto con i quali il potere, cioè l’ordine costituito entra in una dimensione di simbiosi isterica con sé stesso, ossia si crea una sorta di collettivo rito di fedeltà. Così sono state le grandi adunate fasciste, naziste, ma anche quelle americane, in occasione della serata degli Oscar, oppure le parate per la vittoria nel 1945.
L’aspetto oggi curioso è che un popolo che è stato privato delle elementari libertà per 3 anni e forse ancora per molto tempo, che è stato portato a fare il tifo per una eventuale guerra atomica contro il nemico della libertà, ossia non la Commissione europea, ma nientemeno che la Santa Russia, sia corso entusiasta all’appello del potere.
Ora il significato del messaggio di queste manifestazioni è, da parte di chi accorre all’appello, quello di affermare in pubblico, ma anche di confermare a se stesso, la volontà di essere come il sistema dominante gli chiede di essere, ossia di dimostrare di essere, nei valori e nelle credenze, esattamente quello che il sistema chiede.
La domanda: come è possibile allora che in una situazione di crisi e di evidente contraddizione di tutti i principi ai quali fino all’altro ieri si diceva essere fedeli, perché espressione del sistema (libertà di espressione, di movimento, pacifismo ad oltranza, non esistenza di nemici, ma solo di concorrenti e così via), la gente abbia aderito e dimostrato proprio ai gestori visibili del sistema che si è così clamorosamente contraddetto. La risposta sta a mio avviso nella disperazione stessa che attanaglia le masse.
Queste sanno, a livello inconscio, che la loro vita è totalmente dipendente dal sistema nel suo complesso. Un eventuale crollo del sistema, che sentono come imminente, significherebbe, non solo, ricchezza e povertà, come credono i limitati, ma più ancor vita o morte. Sanno che tutto quello che hanno discende dal sistema (energia, cibo, merci, e più ancora sicurezza fisica) e crollato il sistema, si finirebbe in caos fatto di guerra di tutti contro tutti, in una situazione in cui, in una grande città, ci sarebbero per i più poche possibilità di scamparla.
Quindi il loro messaggio, in questo caso, è un messaggio con cui fanno il tifo affinché il sistema resti in piedi. Gli chiedono di trovare la forza per rimanere in piedi e salvarli in qualche modo, non importa quale, purché la loro vita sia preservata.
“il giullare”Benigni ,nel 2016,in occasione del Referendum sulla Costituzione ,in un’intervista a Repubblica ha detto “ho dato una risposta frettolosa dicendo che se c’è da difendere la Costituzione col cuore mi viene da scegliere il no; con la mente scelgo il si e anche se capisco profondamente e rispetto le ragioni di coloro che scelgono il no, voterò si”.Non è stata la prima giravolta di Benigni,in quella occasione,infatti a Gennaio aveva detto che avrebbe votato si poi no ed infine ancora si.Il fatto è che Benigni usa il proprio talento esclusivamente per interessi personali e della Costituzione se ne fotte altamente;il problema sono coloro che lo ingaggiano per sporcare la politica ma lui fa quello che sa fare….recitare e passare all’incasso.
Non condivido che abbia del talento e che sappia recitare. Ha avuto successo solo perché schierato. Altri del suo stesso schieramento erano bravi (Ettore Scola, Nanni Loy, Carlo Lizzani, Gian Maria Volonté, Dario Fo, Paolo Villaggio, Miranda Matrtino…), altri ancora (pià attuali) altrettanto lo sono. Lui sta alla recitazione come ci sta il suo collega genovese fondatore di un movimento pseudopolitico (lo diceva Dino Risi, non io). Tutti e due stanno all’arte attoriale come io sto allo sport. Grazie comunque per le informazioni relative al 2016 delle quali non ero a conoscenza.
L’esperimento Covid ,nel mondo occidentale ,graduato intelligentemente secondo il principio della”rana bollita”,è riuscito ad accomunare una grande platea di persone convinte ,chi per interesse ,chi per ignoranza,che la loro vita sarà salvata da carnefici scambiati per Scienziati,politici, mainstream.
Sanremo è la la loro Gerusalemme,La Mecca;Sanremo non è più il festival della canzone ma la Passerella di una sinistra che,sconfitta dalla storia ,replica sé stessa con una politica dogmatica ,sacrale,i cui sacerdoti sono Mattarella,che copre i vuoti lasciati della sua politica,dopo che è incredibilmente mancato nella difesa dei più comuni e sentiti principi costituzionali,il luciferino Benigni,qualche anno fa promotore del cambio della Costituzione ed ora saltimbanco senza dignità,difensore della stessa;poi l’eterno buonista e presenzialista Morandi,riciclabile per tutto ed il suo contrario ed infine un conduttore che ringrazia e passa all’incasso.Ed i cantanti?una squallida sequenza di luoghi comuni,inneggianti ad una sessuologia falsa,ipocrita professata da giovani a cui mancano i neuroni per connettersi con “madre natura” .Dimenticavo poi quella biondina slavata ,insignificante,di cui non ricordo il nome,ma mi dicono brava a “fare quattrini”…… oddio,chi s’accontenta gode.Domenica arriverà presto ,ma sopportare questa melensa,vomitevole sceneggiata di Regime,non sarà facile.Solo alla fine trovo il coraggio di dire una cosa:io ho rispetto per la Presidenza della Repubblica italiana come Istituzione,ma non posso non dire che Mattarella non è il mio Presidente.
Io invece non riesco a provare motivi di rispetto neanche verso l’istituzione, repubblicana o monarchica che sia. Il “festivàllete” non lo seguo perché non mi interessa. So che Morandi è stato consigliere comunale di Monghidoro, paese dove è nato, per l’allora Partito Comunista Italiano; oggi, tutto sommato, non mi sembra si esponga più di tanto. Lo pseudoattore toscano, invece, non mi risulta promotore in passato del cambio costituzionale. Anzi, mi è sempre apparso uno dei più grando difensori della (per gli allocchi, ovviamente) “più bella del mondo”. Ma se Andrea Fe ha delle maggiori informazioni in merito, saranno ben gradite. Attaccare gli autoreferenziali è per me sempre un piacere.