Per richiamare alla mente le atmosfere del passato nulla è meglio della lingua locale, o dialettale, con quel suo gusto retrò che segna la modernità della nostra cultura.
Dopo la vita di tutti i giorni, il teatro è il miglior palcoscenico per godersi i dialetti. Così, nella Sala della Comunità di Mesero, sabato 28 gennaio prossimo andrà in scena la commedia ‘On marì par la mia tusa’ (Un marito per mia figlia), proposta dalla Compagnia Filodrammatica ‘La Maschera’ di Abbiategrasso, Milano.
Riporta “cittàoggiweb.it: “Nell’ambito della rassegna cine-teatrale ‘Nel segno della lettera F (di famiglia)’, la storica compagnia abbiatense proporrà una pièce sulle divertenti disavventure di una famiglia nostrana; la storia racconta di quando i genitori vogliono sempre il meglio per i figli ma i desideri non coincidono e quindi succedono malintesi e bugie che sfociano, fortunatamente, nel lieto fine”.
La Compagnia ‘La Maschera’ nacque in ambito oratoriano nel 1945, quando don Ambrogio Palestra vide nel teatro un modo per riprendere la gioia di vivere nell’immediato dopoguerra; composta oggi da una trentina di persone tra attori e tecnici, la filodrammatica ha scelto di portare avanti la tradizione del dialetto locale.
L’appuntamento è alle 21 presso la Sala della Comunità ‘don Gesuino Corti’ di via san Bernardo 1 a Mesero. L’ingresso è di 6 euro per gli adulti e di soli 3 euro per il ridotto.