di JAMES CONDOR
«L’unica cosa che oggi possiamo dire con certezza è che Schettino ha fatto evacuare dalla nave più di 4000 persone in un’ora, un’impresa di assoluto rispetto. Ma ritengo di poter anche dire che il naufragio è certamente il frutto di un concorso di colpa tra la compagnia di navigazione, gli ufficiali di bordo e la capitaneria di porto di Livorno».
Sono frasi un po’ forti quelle di Alessandro Gaeta, 51 anni, inviato del TG1 e autore del libro Il capitano e la Concordia (edizioni A Nordest), inchiesta sul naufragio sulla nave della Costa Crociere sull’Isola del Giglio. Un po’ forti perché ad oggi la Compagnia si ritiene danneggiata e vuole entrare come parte civile al processo. E soprattutto forti perché riabilitano un comandante contro il quale, in ogni angolo del mondo, sono stati scagliati strali e irrisioni.
«Cominciamo col dire che la Costa era perfettamente a conoscenza dei cosiddetti “inchini”. Di passaggi ravvicinati all’isola del
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