A due mesi dal fallito referendum sull’indipendenza, la Scozia si appresta a toccare livelli di autonomia mai finora raggiunti.
Londra e Edimburgo hanno raggiunto un accordo sul trasferimento di nuovi poteri in materia fiscale al parlamento scozzese, che ora potrà imporre le tasse e controllare parte della spesa pubblica.
“Il parlamento scozzese sta per avere maggiori responsabilità in termini di spesa pubblica, ma deve anche dimostrarsi affidabile nella raccolta delle tasse che sostengono questa spesa. E io credo che questa sia una buona cosa”.
Le misure adottate da Londra tuttavia non entusiasmano i settori più radicali dell’indipendentismo, che non si dicono affatto contenti.
“Molte voci della società civile scozzese chiedono la devoluzione del sistema di welfare, del salario minimo e del controllo delle pari opportunità, per rispettare le promesse di nuovi poteri, promesse che si sono rivelate importanti per l’esito del referendum. Personalmente lamento che questi poteri non siano stati ancora concessi”.
I nazionalisti non escludono una nuova consultazione se, come promesso in caso di rielezione da Cameron, nel 2017 si passasse il referendum sull’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea.
TRATTO DA EURONEWS