di ALESSANDRO FUSILLO
Riprende l’anno scolastico e i genitori si trovano confrontati con la pressante richiesta di sottoscrivere l’ennesimo pezzo di carta burocratico inventato dal nostro legislatore irrequieto, il patto educativo di corresponsabilità.
Si tratta di un documento previsto dall’art. 5 bis del DPR 249/1998 il quale prevede che contestualmente all’iscrizione alla singola istituzione scolastica, è richiesta la sottoscrizione da parte dei genitori e degli studenti di un “patto educativo di corresponsabilità, finalizzato a definire in maniera dettagliata e condivisa diritti e doveri nel rapporto tra istituzione scolastica autonoma, studenti e famiglie.”
Mentre, dunque, le scuole sono obbligate a chiedere la sottoscrizione del patto, nessuna norma prevede che la firma sia obbligatoria. Soprattutto, non è prevista alcuna conseguenza per la mancata sottoscrizione del “patto”. Pertanto, i genitori che ci hanno scritto manifestando il loro timore di conseguenze come il rifiuto dell’iscrizione o la possibile perdita della potestà genitoriale possono stare tranquilli. Se non si firma il patto educativo di corresponsabilità non succede niente.
Ecco il mio consiglio per i genitori: fatevi dare una copia del “patto” e dichiarate che lo leggerete con attenzione riservandovi di firmarlo se sarete d’accordo, altrimenti no. Molti di questi documenti non sono altro che il veicolo per ribadire da parte delle scuole l’agenda distopica per l’istruzione dei nostri ragazzi fatta di follie come il cambiamento climatico o l’ideologia gender. Chi può e chi vuole opti per far uscire i figli dal sistema dell’istruzione ufficiale (pubblica e privata) e scelga l’istruzione parentale, un modello alternativo dove sono i genitori, e non qualche burocrate ministeriale, a controllare la qualità dell’istruzione.
È bene ricordare che l’art. 34 della costituzione prevede che “la scuola è aperta a tutti” indicando chiaramente che l’istruzione non può essere resa dipendente dalla sottoscrizione di documenti burocratici. Quindi il patto educativo di corresponsabilità non è altro che l’ennesimo pezzo di carta che una casta di burocrati vuole imporre ai cittadini.
La resistenza, il boicottaggio e la disobbedienza devono essere capillari ed estendersi ad ogni ambito della gabbia burocratica. Non firmare il patto educativo di corresponsabilità è un buon inizio.