di REDAZIONE
I referendum in Donbass sull’annessione alla Russia “salveranno la popolazione ucraina”. Lo ha detto Vladimir Putin presiedendo una riunione di governo nell’ultimo giorno di consultazioni, considerate illegali al di fuori dalla Federazione russa.
A spoglio ultimato le autorità filorusse che controllano le operazioni di voto a Donetsk e Lugansk, nell’Est, e Kherson e Zaporizhzhia, a Sud, comunicano percentuali bulgare: il “sì” avrebbe ottenuto tra il 98 e l’87% in ciascuna delle quattro regioni in cui si è svolto il referendum. Un plebiscito su cui nessuno aveva dubbi. Mosca si è affrettata a precisare che i referendum “sono validi” perché hanno superato il quorum del 50%.
PERCENTUALI DI FAVOREVOLI ANNESSIONE ALLA RUSSIA:
🔺️Repubblica popolare di Donetsk – 99,23%
🔺️Repubblica popolare di Lugansk – 98,42%
🔺️Regione di Zaporozhye – 93,11%
🔺️Regione di Cherson – 87,05%
L’Unione europea minaccia nuove sanzioni per gli organizzatori, anzi ne ha introdotte di nuove da ieri. Il segretario della Nato Stoltenberg ha ribadito l’illegittimità della consultazione: “Ho appena parlato con il presidente Zelensky e ho chiarito che gli alleati della Nato sono incrollabili nel nostro sostegno alla sovranità e al diritto di autodifesa dell’Ucraina: i referendum fasulli indetti dalla Russia sono una palese violazione del diritto internazionale, queste terre sono dell’Ucraina”.
Cosa accadrà ora? La Duma, sicuramente prenderà atto del voto e deciderà di accettare l’annessione del territorio orientale ucraino nella federazione russa. Dopodiché, visto lo scontro in atto fra Ue-Nato e Russia, il resto lo conosceremo nei prossimi giorni
Putin sta tessendo una tela piuttosto fitta.