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Dopo lo scontro fra il leader federale Matteo Salvini e il segretario della Liga Veneta Flavio Tosi, conclusosi con l’espulsione di quest’ultimo dal partito, la Lega comincia a perdere pezzi. Sei parlamentari veneti vicini al sindaco di Verona Flavio Tosi escono dalla Lega Nord per entrare nel gruppo misto. Al Senato: Emanuela Munerato (Rovigo), Patrizia Bisinella (Treviso) e Raffaela Bellot (Belluno). Alla Camera: Roberto Caon (Padova), Emanuele Prataviera (Venezia) e Matteo Bragantini (Verona). Beffardo il commento di Salvini: “Preoccupato? No, auguri. Mi salutino Fini e Alfano”.
I sei parlamentari annunciano in una nota la loro intenzione di procedere, insieme al sindaco di Verona, alla creazione di un nuovo soggetto politico. “Dopo una lunga e sofferta riflessione e un confronto con i nostri territori, abbiamo deciso – spiegano nel comunicato – di uscire dal gruppo parlamentare della Lega Nord. Riteniamo che l’espulsione del nostro segretario nazionale della Liga Veneta e il commissariamento di fatto del direttivo nazionale della Liga stessa, oltre che il disconoscimento delle legittime decisioni che erano state assunte in consiglio nazionale, siano state prese da via Bellerio in modo scorretto e illegittimo dal punto di vista statutario e politicamente non comprensibile”.
“Siamo nati come autonomisti e federalisti – continuano i sei parlamentari – sia nelle battaglie politiche rivolte all’esterno, sia nella gestione interna al nostro movimento. Questi fatti ci fanno ritenere che la Lega Nord abbia abbandonato la sua vera natura e il suo spirito riformista e federalista, non ammettendo più nemmeno un dibattito e una democrazia interni. Siamo stati tra i protagonisti della cosiddetta ‘rivoluzione delle scope’ che tanto faticosamente aveva combattuto e sconfitto il ‘cerchio magico’ che oggi constatiamo essere ritornato anche con altre figure e più virulento di prima”.
“Continuiamo con coerenza -sottolineano – a riconoscerci nei cittadini che ci hanno dato nel 2013 la loro fiducia e un preciso mandato a proseguire nelle nostre battaglie storiche rivolte a quei principi per noi imprescindibili di tutela delle identità e dell’autonomia e libertà dei nostri territori: noi rimaniamo fedeli al principio del ‘paroni a casa nostra’. Siamo aperti a tutti quelli che condividono con noi la necessità di riformare lo stato, ovviamente in forma federale, ed usciamo con l’obiettivo politico di creare un nuovo soggetto che abbia a cuore la volontà di ridare dignità e potere a tutte le autonomie locali, in antitesi al governo Renzi che sta rendendo lo stato sempre più centralista, costoso ed inefficiente, con conseguente insostenibile aumento della già altissima pressione fiscale. Un nuovo soggetto politico che abbia come elemento comune la concretezza, perché per rilanciare il nostro paese servono azioni vere, non slogan e populismo”.
FONTE: WWW.REPUBBLICA.IT