di GILBERTO ONETO
Nel Medioevo i nostri civilissimi e liberissimi comuni erano aperti a tutti (viaggiatori, pellegrini, mercanti, clerici vagantes) ma non hanno mai smesso di applicare una regola ferrea: la sera - quando si chiudevano le porte delle città - zingari, vagabondi, pocodibuono e guitti dovevano andarsene fuori. Oggi, che non siamo più molto civili e neanche tanto liberi, mostriamo ospitalità quasi esclusivamente per le categorie con le quali i nostri vecchi erano invece saggiamente molto “abbottonati”: gli strolighi fanno quello che vogliono, i vagabondi imperversano, i pocodibuono governano e i guitti sono i maître à penser della società.
C’è un noto cantante molleggiato che è diventato un saccente telepredicatore, comici dettano la linea politica, un guitto con premio Nobel commenta la Costituzione al popolo e ora salta fuori anche un vecchio cantante che la Costituzione la gorgheggia e la trasforma in un poema epico.
Shel Shapiro era un bravo rocch
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