di MATTEO CORSINI
Ogni volta che leggo un articolo scritto da un signoraggista - come quello qui a lato di Vittore Vantini - noto alcuni passaggi che tendono a essere costanti: all’inizio c’è una ricostruzione più o meno dettagliata e più o meno corretta dell’attività delle prime banche di emissione; poi viene messo in evidenza il passaggio da sistemi in cui la moneta corrispondeva a una certa quantità di uno o più metalli preziosi agli attuali sistemi fiat. Dopodiché arriva, quasi inevitabilmente, la deviazione verso argomentazioni complottiste che finiscono, a mio parere, per far perdere completamente agli autori il contatto con la realtà e, di conseguenza, spingono gli stessi a individuare rimedi che, purtroppo, non sarebbero realmente tali. I signoraggisti individuano il problema non già nel sistema monetario fiat e nel principio della riserva frazionaria, bensì nel fatto che le banche centrali sono sovente società private, i cui azionisti sono prevalentemente
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