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Sintesi del manifesto tecno-ottimista di Marc Andreessen

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di REDAZIONE

Il testo è un manifesto techno-ottimista di Marc Andreessen, socio fondatore di Andreessen Horowitz. Si oppone al pessimismo tecnologico, affermando che la tecnologia è la chiave per la crescita, l’abbondanza e il progresso umano. Difende i mercati liberi come il meccanismo più efficiente per l’innovazione e la distribuzione della ricchezza. Promuove l’accelerazionismo tecnologico, in particolare nell’intelligenza artificiale e nell’energia, per risolvere i problemi globali. Infine, individua i nemici del progresso in idee obsolete e forze di stasi, invitando a un’azione positiva verso un futuro techno-ottimista.

Il tecno-ottimismo, secondo il manifesto, si basa su diverse tesi fondamentali, che si possono riassumere come segue:

  • La tecnologia è il motore della civiltà e del progresso: La civiltà umana è stata costruita sulla tecnologia, e la tecnologia è la gloria dell’ambizione umana e la realizzazione del nostro potenziale. Il progresso e la crescita sono essenziali per la vitalità, l’espansione della vita, l’aumento della conoscenza e un maggiore benessere.
  • La crescita è fondamentale: Le società crescono o muoiono. La crescita è progresso, mentre la mancanza di crescita porta a stagnazione, conflitti interni e collasso. La tecnologia è la fonte principale e perpetua di crescita.
  • La tecnologia come leva per migliorare il mondo: La tecnologia permette di ottenere di più con meno, aumentando la produttività e migliorando il benessere materiale di tutta la popolazione. Non esiste problema materiale che non possa essere risolto con più tecnologia.
  • I mercati liberi sono il modo migliore per organizzare un’economia tecnologica: I mercati sono una macchina di scoperta e un sistema adattivo che premia l’innovazione e la creazione di ricchezza. I mercati disciplinano i venditori, impediscono monopoli e cartelli, e sono il modo più efficace per sollevare le persone dalla povertà.
  • La tecnologia e i mercati insieme creano un motore di crescita perpetua: La combinazione di tecnologia e mercati porta a un’abbondanza di beni e servizi e crea nuove opportunità. La tecnologia aumenta la produttività e quindi i salari, e il progresso tecnologico è un processo in continuo aumento.
  • L’intelligenza e l’energia sono risorse fondamentali: L’intelligenza è il motore del progresso, mentre l’energia è il fondamento della civiltà. L’intelligenza deve essere espansa e l’energia deve crescere per migliorare la vita delle persone.
  • L’abbondanza è l’obiettivo finale: L’applicazione di intelligenza ed energia deve portare all’abbondanza di tutti i beni, e a prezzi sempre più bassi. L’abbondanza materiale porta a sua volta a una maggiore popolazione, creatività, nuove idee e ulteriore progresso tecnologico.
  • Il tecno-ottimismo non è utopico, ma pragmatico: Il tecno-ottimismo riconosce i limiti umani, e cerca di migliorare il mondo passo dopo passo, liberando le persone a fare le proprie scelte.
  • La tecnologia è un’avventura e uno strumento di progresso: Il progresso tecnologico è una frontiera da esplorare e da conquistare, superando gli ostacoli e portando benefici alla comunità.
  • I tecno-ottimisti sono i padroni della tecnologia, non le vittime: È importante superare la mentalità vittimistica e credere nella propria capacità di guidare il progresso tecnologico.
  • I valori tecnologici: Il tecno-ottimismo abbraccia valori come l’ambizione, il merito, il coraggio, la libertà di pensiero, il metodo scientifico, la competenza, la concorrenza e l’evoluzione. L’obiettivo è rendere tutti ricchi, tutto economico e tutto abbondante..
  • La tecnologia è universale: La tecnologia non discrimina nessuno, e la sua creazione coinvolge persone di talento da tutto il mondo.
  • La tecnologia porta forza: La forza tecnologica delle democrazie è fondamentale per la loro sicurezza e per il mantenimento della pace.
  • Il tecno-ottimismo è una filosofia materiale: Il tecno-ottimismo si concentra sull’abbondanza materiale come base per la libertà e la realizzazione individuale, aprendo uno spazio per la religione, la politica e le scelte di vita.
  • Il nemico è la stagnazione: Il tecno-ottimismo si oppone alle idee che bloccano il progresso, come la pianificazione centrale, la burocrazia, il controllo del pensiero, il pessimismo e la paura del futuro.
  • Il futuro è aperto: Il tecno-ottimismo crede che il futuro sia nelle nostre mani e che abbiamo il dovere di lottare per un mondo migliore.

Il manifesto del tecno-ottimismo non promuove esplicitamente un tipo specifico di governo, ma si basa su principi che suggeriscono una preferenza per un sistema che favorisca la crescita, l’innovazione e la libertà individuale. Ecco alcuni punti chiave che emergono dal testo:

  • Mercati liberi: Il manifesto sostiene che i mercati liberi sono il modo più efficace per organizzare un’economia tecnologica. I mercati sono descritti come una “macchina di scoperta” e un sistema adattivo che premia l’innovazione. L’interazione tra un acquirente e un venditore che si accordano su un prezzo, porta benefici ad entrambe le parti. I profitti sono visti come un incentivo per produrre beni e servizi che soddisfano la domanda.
  • Decentralizzazione: Il documento evidenzia come la pianificazione centralizzata sia inefficace e condannata al fallimento a causa della sua incapacità di gestire la complessità del sistema di produzione e consumo. Si predilige un sistema decentralizzato che permetta lo sfruttamento di tale complessità a vantaggio di tutti.
  • Individualismo e risultati collettivi: I mercati sono descritti come un mezzo intrinsecamente individualistico per raggiungere risultati collettivi superiori. Questo suggerisce una preferenza per un sistema che valorizzi l’iniziativa individuale, in quanto è tramite l’interesse personale che si ottengono benefici per la comunità.
  • Avversione alla pianificazione centrale: Il manifesto critica la pianificazione centrale, considerandola un “circolo vizioso” che eleva i peggiori e trascina tutti verso il basso. I mercati, al contrario, sono visti come una “spirale ascendente” che sfrutta il meglio di ognuno a vantaggio di tutti.

Questi elementi suggeriscono che il tecno-ottimismo si adatti meglio a un sistema di governo che promuova:

  • Libertà economica: Un sistema che permetta ai mercati di operare con la minor restrizione possibile, con un ruolo limitato dello stato nell’economia. Il manifesto sostiene che anche in regimi totalitari, un lieve allentamento delle restrizioni porta ad un aumento dei redditi e del livello di vita.
  • Innovazione e concorrenza: Un sistema che incoraggi la creazione e la diffusione di nuove tecnologie, attraverso la competizione e l’assunzione di rischi.
  • Responsabilità individuale: Un sistema che responsabilizzi gli individui e non li consideri vittime, promuovendo l’impegno verso il miglioramento personale e collettivo.

Il manifesto critica le ideologie che considera nemiche del progresso, come il comunismo, il socialismo, e l’autoritarismo. Rifiuta anche concetti come la pianificazione centrale e la burocrazia, viste come ostacoli alla crescita e all’innovazione. Il tecno-ottimismo si basa sulla convinzione che la tecnologia e i mercati liberi siano in grado di risolvere i problemi materiali, e che il progresso tecnologico porterà ad un mondo migliore.

In sintesi, il tecno-ottimismo sembra favorire un sistema di governo che supporti i principi del libero mercato, della decentralizzazione, dell’individualismo e dell’innovazione, e che sia contrario a sistemi centralizzati, autoritari e burocratici. Il documento non specifica una forma di governo definita, ma i valori e le idee presentate puntano verso un sistema che dia priorità alla libertà economica, alla competizione e al progresso tecnologico.

Secondo il manifesto, i principali nemici del tecno-ottimismo non sono persone, ma piuttosto idee negative che ostacolano il progresso e l’innovazione. Questi nemici includono:

  • Stagnazione: Il manifesto considera la stagnazione come uno dei principali nemici. La mancanza di crescita e progresso è vista come una forza distruttiva che porta al declino.
  • Anti-merito, anti-ambizione, anti-aspirazione, anti-realizzazione e anti-grandezza: Il tecno-ottimismo si oppone a qualsiasi atteggiamento che scoraggi l’impegno, il raggiungimento di risultati e l’aspirazione alla grandezza. Questi atteggiamenti vengono visti come ostacoli al progresso e all’innovazione.
  • Statismo, autoritarismo, collettivismo, pianificazione centrale e socialismo: Queste forme di governo sono considerate nemiche del tecno-ottimismo perché limitano la libertà individuale, l’innovazione e la crescita. La pianificazione centralizzata, in particolare, è vista come un sistema inefficace che non riesce a gestire la complessità dell’economia.
  • Burocrazia, vetocrazia, gerontocrazia e cieca deferenza alla tradizione: Questi sistemi e atteggiamenti sono visti come ostacoli al progresso e all’innovazione, in quanto rallentano il cambiamento e impediscono l’adozione di nuove idee.
  • Corruzione, acquisizione normativa, monopoli e cartelli: Queste pratiche sono considerate nemiche del tecno-ottimismo perché limitano la concorrenza, l’innovazione e la crescita economica.
  • Istituzioni compromesse e corrose: Le istituzioni che un tempo erano vitali e orientate alla verità, ma che ora sono compromesse e in declino, sono viste come nemiche del progresso perché bloccano il cambiamento e difendono il loro status quo.
  • La torre d’avorio e gli esperti non eletti: Il tecno-ottimismo critica gli esperti scollegati dalla realtà, che si dedicano a teorie astratte e ingegneria sociale senza assumersi la responsabilità delle loro decisioni.
  • Controllo del pensiero e del discorso: Il manifesto si oppone fermamente a qualsiasi forma di controllo del pensiero o della parola, vista come una minaccia alla libertà e al progresso.
  • Il Principio di Precauzione: Questo principio è visto come un ostacolo al progresso che avrebbe impedito molte importanti scoperte tecnologiche. Il manifesto lo ritiene profondamente immorale e sostiene che dovrebbe essere eliminato.
  • Decelerazione, de-crescita e de-popolazione: Queste tendenze, che promuovono un rallentamento del progresso, una riduzione della crescita economica e una diminuzione della popolazione, sono viste come nemiche del tecno-ottimismo. Il manifesto considera queste idee come “nichiliste” e dannose per il futuro.
  • Il “Last Man” di Nietzsche: Il manifesto identifica la figura del “Last Man” di Nietzsche come un simbolo dell’apatia, della mancanza di ambizione e della rinuncia al progresso, che il tecno-ottimismo si impegna a combattere.

Questi “nemici” rappresentano idee e sistemi che, secondo il manifesto, sono dannosi per il progresso umano. Il tecno-ottimismo si propone di combatterli promuovendo la crescita, l’innovazione e la libertà individuale. Il testo considera coloro che sono “intrappolati” da queste idee come sofferenti di “risentimento”, una combinazione di rancore, amarezza e rabbia che li porta a valori errati. L’obiettivo del tecno-ottimismo è quello di aiutarli a liberarsi da questo “labirinto di dolore”.

Il manifesto del tecno-ottimismo affronta la questione del lavoro in modo specifico, sostenendo che la tecnologia, lungi dal ridurre la necessità di lavoro umano, in realtà la aumenta, ampliando le possibilità di ciò che gli umani possono fare in modo produttivo. Ecco come il manifesto definisce l’ottimismo tecnologico riguardo al lavoro:

  • Il lavoro come fonte di benessere: Il manifesto crede che i mercati aumentino il benessere sociale generando “lavoro” in cui le persone possono impegnarsi in modo produttivo. Il lavoro non è visto solo come un mezzo per guadagnarsi da vivere, ma anche come un modo per le persone di essere utili, produttive e orgogliose.
  • Contrarietà al Reddito di Base Universale (UBI): Il manifesto si oppone all’idea di un Reddito di Base Universale, sostenendo che trasformerebbe le persone in “animali da zoo allevati dallo stato”. Il manifesto afferma che l’uomo non è nato per essere allevato, ma per essere utile e produttivo.
  • La tecnologia aumenta la domanda di lavoro: Il manifesto sostiene che il cambiamento tecnologico, invece di ridurre la necessità di lavoro umano, la aumenta. Questo avviene ampliando le possibilità di ciò che gli esseri umani possono fare in modo produttivo. L’idea è che, man mano che la tecnologia automatizza alcuni compiti, si creano nuove opportunità di lavoro in altri settori.
  • Domanda di lavoro infinita: Poiché i bisogni e i desideri umani sono infiniti, il manifesto sostiene che anche la domanda di lavoro è infinita e che la crescita dei posti di lavoro può continuare all’infinito. Questo significa che la tecnologia non porterà a una carenza di lavoro, ma piuttosto a una continua evoluzione dei tipi di lavoro che le persone svolgono.
  • Salari in aumento: Il manifesto sostiene che, in un mercato libero, i salari sono fissati in base alla produttività marginale del lavoratore. Di conseguenza, la tecnologia, aumentando la produttività, fa aumentare i salari, e non il contrario. Questa è considerata una delle idee più controintuitive dell’economia, ma è supportata da 300 anni di storia.
  • Mercati come generatori di lavoro: I mercati non sono considerati sistemi di sfruttamento, ma piuttosto generatori di lavoro. I partecipanti ai mercati si basano sul lavoro e sulla produzione reciproca. I mercati sono visti come un “gioco infinito” in cui i giocatori collaborano per scoprire cosa è possibile.

In sintesi, il tecno-ottimismo non vede la tecnologia come una minaccia per il lavoro, ma come una forza che può aumentare la domanda di lavoro, migliorare la produttività e aumentare i salari. Il lavoro è visto come una componente essenziale del benessere umano, non solo dal punto di vista economico, ma anche per la realizzazione personale e il senso di utilità.

Il manifesto del tecno-ottimismo non menziona esplicitamente l’anarcocapitalismo, ma presenta una visione del mondo che si allinea con alcuni dei suoi principi, pur non sposandoli in modo totale. Ecco alcuni punti chiave che emergono dal testo e che possono aiutare a capire la relazione tra tecno-ottimismo e anarcocapitalismo:

  • Mercati liberi come motore del progresso: Il manifesto afferma con forza che i mercati liberi sono il modo più efficace per organizzare un’economia tecnologica. Questa è una posizione centrale anche nell’anarcocapitalismo, che vede il libero mercato come il meccanismo ideale per l’allocazione delle risorse e la creazione di ricchezza. Il manifesto sostiene che i mercati sono un “sistema di scoperta”, un processo evolutivo che si auto-corregge, e che favorisce l’innovazione.
  • Critica della pianificazione centrale: Il manifesto è fortemente critico nei confronti della pianificazione centrale e di qualsiasi forma di controllo statale dell’economia, che considera inefficace e dannosa per l’innovazione. Questo è un punto di vista condiviso dall’anarcocapitalismo, che si oppone a qualsiasi forma di intervento statale nell’economia. Il manifesto descrive la pianificazione centrale come un “loop di condanna” mentre i mercati liberi sono visti come una “spirale ascendente”.
  • Individualismo e responsabilità personale: Il manifesto enfatizza l’importanza dell’individualismo e della responsabilità personale. Questo si riflette nella convinzione che le persone dovrebbero essere libere di prendere le proprie decisioni economiche e di assumersi le conseguenze delle proprie azioni. L’anarcocapitalismo, per sua natura, pone l’individuo e la sua libertà al centro della propria filosofia.
  • Rifiuto di vincoli e regolamentazioni: Il manifesto critica il “Principio di Precauzione” e le eccessive regolamentazioni, che vede come ostacoli al progresso. L’anarcocapitalismo si oppone ad ogni forma di regolamentazione statale e vede l’autoregolamentazione del mercato come sufficiente.
  • Fiducia nella tecnologia e nell’innovazione: Il manifesto ha una profonda fiducia nella tecnologia come motore del progresso e nella capacità dell’innovazione di risolvere i problemi del mondo. L’anarcocapitalismo non si oppone all’innovazione tecnologica, anzi spesso la vede come un’alleata del libero mercato.

Tuttavia, ci sono anche alcuni aspetti del tecno-ottimismo che potrebbero non essere pienamente compatibili con l’anarcocapitalismo:

  • Mancanza di una posizione politica esplicita: Il manifesto si definisce una “filosofia materiale, non una filosofia politica”. Questo suggerisce che il tecno-ottimismo non si identifica con una specifica ideologia politica, compreso l’anarcocapitalismo. Il manifesto afferma che i tecno-ottimisti non sono necessariamente di sinistra o di destra.
  • Accettazione di un sistema di welfare: Il manifesto afferma che non c’è conflitto tra i profitti capitalisti e un sistema di welfare che protegge i più vulnerabili. L’anarcocapitalismo è più problematico riguardo a programmi di welfare, perché li vede come una violazione dei diritti di proprietà e una forma di intervento statale. Il manifesto sostiene, piuttosto, che la ricchezza creata dai mercati rende possibile finanziare tali programmi.
  • Potenziale per la pianificazione e l’azione collettiva: Mentre il manifesto esalta l’individualismo, sottolinea anche l’importanza di lavorare in team per raggiungere obiettivi comuni. Inoltre, sebbene critichi la pianificazione centralizzata, riconosce il valore di una visione condivisa e dell’azione collettiva verso un futuro migliore. L’anarcocapitalismo in genere rifiuta ogni tipo di pianificazione che non sia puramente volontaria.

In conclusione, sebbene il tecno-ottimismo condivida molti valori con l’anarcocapitalismo, in particolare la fede nei mercati liberi e la critica al controllo statale, non si identifica completamente con questa ideologia. Il manifesto sembra lasciare spazio ad una visione più sfumata, che riconosce il ruolo del welfare e la necessità di collaborazione, pur mantenendo una forte enfasi sulla libertà individuale e sulla potenza della tecnologia. Il tecno-ottimismo si concentra principalmente sull’aspetto materiale e tecnologico del progresso, senza aderire ad una precisa visione politica specifica. Pertanto, mentre un anarcocapitalista potrebbe trovare molta affinità con il tecno-ottimismo, il manifesto non presenta l’anarcocapitalismo come l’unica o migliore ideologia politica per raggiungere i suoi obiettivi.

Il manifesto del tecno-ottimismo non menziona esplicitamente il neocameralismo, ma alcuni dei suoi principi potrebbero essere interpretati come compatibili con l’idea di un governo delle corporation al posto degli stati, mentre altri elementi del manifesto si discostano da questa visione. È importante analizzare i punti chiave che possono supportare o contrastare questa interpretazione:

  • Mercati liberi e potere delle corporation: Il manifesto pone una forte enfasi sui mercati liberi come motore di progresso. In un contesto di libero mercato, le corporation, soprattutto quelle tecnologiche, tendono a crescere in potere e influenza. Questo potrebbe, in teoria, portare a una situazione in cui le corporation assumono un ruolo sempre maggiore nella società, arrivando potenzialmente a sostituire lo stato in alcune delle sue funzioni.
  • Critica della pianificazione centrale e dello statalismo: Il manifesto è fortemente critico nei confronti della pianificazione centrale e dello statalismo, che sono visti come ostacoli al progresso e all’innovazione. Questo potrebbe essere interpretato come un’apertura verso modelli di governance alternativi, in cui il potere delle corporation aumenta a scapito del potere statale.
  • Elogio dell’efficienza e della produttività: Il manifesto celebra l’efficienza e la produttività come elementi chiave del progresso economico e sociale. Le corporation, in quanto organizzazioni orientate al profitto e all’efficienza, potrebbero essere viste come più adatte a gestire determinati aspetti della società rispetto a uno stato burocratico.
  • Tecnologia come motore di cambiamento: Il manifesto vede la tecnologia come la forza trainante del progresso e dell’innovazione. Le corporation tecnologiche, in particolare, sono considerate all’avanguardia in questo processo. Questa enfasi sulla tecnologia potrebbe portare a un’interpretazione in cui le corporation tecnologiche assumono un ruolo sempre maggiore nella governance, basata sulla loro competenza e capacità di innovare.

Tuttavia, ci sono elementi nel manifesto che si discostano dall’idea di un governo delle corporation e che suggeriscono che la compatibilità con il neocameralismo non sia totale:

  • Importanza del mercato come “sistema di scoperta”: Il manifesto sottolinea che i mercati sono un “sistema di scoperta” e una “forma di intelligenza”. L’enfasi è sul processo di scoperta e innovazione che emerge dall’interazione tra una moltitudine di attori, non sulla supremazia di alcune grandi corporation. Questo suggerisce un approccio più decentralizzato e concorrenziale che non si adatta necessariamente all’idea di un governo delle corporation.
  • Centralità dell’individuo e della libera scelta: Il manifesto pone una grande enfasi sull’individualismo, sulla libera scelta, sulla responsabilità personale e sulla libertà economica. Un sistema guidato esclusivamente da grandi corporation potrebbe limitare la libertà individuale e la capacità di scelta, andando contro i valori espressi dal manifesto.
  • Il ruolo della competizione: Il manifesto valorizza la competizione come motore dell’evoluzione. La competizione implica un sistema dinamico in cui le imprese, comprese le corporation, si sfidano per offrire beni e servizi migliori ai consumatori. Un sistema guidato da poche corporation potrebbe limitare la competizione e l’innovazione.
  • “I mercati prendono cura delle persone che non conosciamo”: Il manifesto cita Nicholas Stern per sottolineare questo aspetto positivo dei mercati. Questo punto di vista è focalizzato sui benefici che i mercati apportano alla società, un approccio diverso dal neocameralismo che vede le corporation come fonte di governance.
  • Visione di un futuro di abbondanza e progresso per tutti: Il manifesto presenta una visione di un futuro di abbondanza e di progresso in cui i benefici della tecnologia sono condivisi da tutti. L’idea di un governo guidato dalle corporation potrebbe essere vista come meno compatibile con questa visione egalitaria.
  • Preoccupazione per le concentrazioni di potere: Sebbene il manifesto sia favorevole al libero mercato, è anche critico nei confronti di monopoli e cartelli, che sono visti come nemici del progresso e della concorrenza. Questo suggerisce una preoccupazione per le eccessive concentrazioni di potere, anche se in mano a corporation.
  • La tecnologia come bene universale: Il manifesto sottolinea che la tecnologia non discrimina, è aperta a tutti e può essere utilizzata da chiunque. Una governance guidata da poche corporation potrebbe compromettere questa visione universale della tecnologia.

In conclusione, mentre alcuni aspetti del manifesto, come la fiducia nei mercati e la critica allo statalismo, potrebbero essere interpretati come una certa affinità con l’idea di un governo delle corporation, altri elementi, come la centralità dell’individuo, della competizione e la preoccupazione per monopoli, suggeriscono che il manifesto del tecno-ottimismo non promuove un modello neocameralista. Il manifesto sembra più favorevole a un sistema di libero mercato dinamico e decentralizzato, in cui la tecnologia è a disposizione di tutti, con il rischio che le corporation diventino troppo potenti in questo sistema. Il focus è sul progresso e l’abbondanza attraverso l’innovazione e la competizione, piuttosto che su una sostituzione dello stato con le corporation.

Il manifesto del tecno-ottimismo non si identifica esplicitamente con l’accelerazionismo di destra, ma presenta diverse affinità con alcuni dei suoi concetti, pur discostandosi da altri aspetti cruciali. Analizziamo i punti di contatto e di divergenza per comprendere meglio questa relazione:

Affinità:

  • Accelerazione tecnologica: Il manifesto abbraccia apertamente l’accelerazionismo, definito come la “propulsione cosciente e deliberata dello sviluppo tecnologico”. Questo è un elemento centrale anche nell’accelerazionismo di destra, che vede nell’accelerazione tecnologica un mezzo per trasformare radicalmente la società e superare le forme tradizionali di politica e governo. Il manifesto sostiene che l’avanzamento tecnologico è “una delle cose più virtuose che possiamo fare”.
  • Critica dello status quo e delle istituzioni tradizionali: Il manifesto è profondamente critico nei confronti dello status quo, delle istituzioni “compromesse e corrose” e di ciò che definisce “idee zombie del passato”. Questo atteggiamento di critica e di rifiuto delle strutture tradizionali è condiviso da molte correnti dell’accelerazionismo, inclusa quella di destra, che spesso auspica un superamento radicale dell’ordine attuale. Il manifesto descrive i suoi nemici come “stagnazione”, “anti-merito, anti-ambizione” e “l’Unconstrained Vision”.
  • Forte enfasi sulla tecnologia e sull’innovazione: Il manifesto pone la tecnologia e l’innovazione al centro del progresso, sostenendo che “non c’è problema materiale che non possa essere risolto con più tecnologia”. Questa fede assoluta nella capacità della tecnologia di risolvere ogni problema è un tema ricorrente nell’accelerazionismo, che spesso vede nella tecnologia il motore di un cambiamento radicale e quasi messianico.
  • Individualismo e superamento dei limiti: Il manifesto celebra l’individualismo, la competizione, l’ambizione e il superamento dei limiti. Questo richiamo all’individualismo, alla forza e all’azione è presente anche in alcune correnti dell’accelerazionismo di destra, che vedono nell’individuo un agente di cambiamento capace di plasmare il futuro. Il manifesto si descrive come “conquistatore”, non “vittima”.
  • Rifiuto di pessimismo e rassegnazione: Il manifesto rifiuta categoricamente il pessimismo, la rassegnazione e le “ideologie di demoralizzazione”. Questa è una posizione in linea con l’accelerazionismo, che vede nell’azione e nella fiducia nel futuro la via per il progresso. Il manifesto invita ad abbracciare “ambizione, abbondanza e avventura”.

Divergenze:

  • Mancanza di una specifica ideologia politica: Il manifesto si definisce una “filosofia materiale, non una filosofia politica”. Questa affermazione suggerisce che il tecno-ottimismo non si identifica con una specifica ideologia politica, inclusa quella dell’accelerazionismo di destra. Il manifesto dichiara di non essere necessariamente di sinistra o di destra. Questo distanzia il tecno-ottimismo da una adesione ideologica specifica come l’accelerazionismo di destra.
  • Focus sull’abbondanza e il progresso per tutti: Il manifesto pone una forte enfasi sull’abbondanza e sul progresso per tutti, affermando di voler rendere “tutto ricco, tutto a buon mercato e tutto abbondante”. Questo obiettivo universalista si discosta da alcune correnti dell’accelerazionismo di destra, che possono avere visioni più elitarie o escludenti. Il manifesto crede che “i mercati sollevano le persone dalla povertà”.
  • Mercati come “sistema di scoperta” e non come strumento di dominio: Il manifesto esalta i mercati liberi come “sistema di scoperta” e “forma di intelligenza”, piuttosto che come semplice strumento per l’affermazione di gruppi privilegiati. Questa visione dei mercati si discosta da quelle correnti dell’accelerazionismo di destra che potrebbero vedere nel mercato un mezzo per la conquista del potere da parte di élite. Il manifesto crede che i mercati siano un modo per “prendersi cura delle persone che non conosciamo”.
  • Valori universali e inclusivi: Il manifesto promuove valori universali come la libertà di pensiero, la libertà di parola e il metodo scientifico. Sottolinea come la tecnologia non discrimini, è aperta a tutti e può essere utilizzata da chiunque, e che l’innovazione tecnologica “è intrinsecamente filantropica”. Questi valori di inclusione si discostano da alcune correnti dell’accelerazionismo di destra che possono promuovere valori più nazionalisti o esclusivi.
  • Preoccupazione per le disuguaglianze e il ruolo del welfare: Anche se il manifesto non adotta una visione politica specifica, afferma che non c’è conflitto tra i profitti capitalisti e un sistema di welfare che protegge i più vulnerabili. L’accelerazionismo di destra, invece, in alcune sue forme, potrebbe non vedere di buon occhio il welfare statale.

In conclusione:

Il tecno-ottimismo, pur condividendo con l’accelerazionismo di destra l’enfasi sull’accelerazione tecnologica, la critica dello status quo e l’individualismo, si discosta da esso per la sua mancanza di una specifica ideologia politica, per il suo focus sull’abbondanza e il progresso per tutti, per la sua visione dei mercati come strumento di scoperta e non di dominio, per i suoi valori universali e inclusivi e per la sua apertura a un qualche tipo di sistema di welfare. Mentre alcuni sostenitori dell’accelerazionismo di destra potrebbero trovare punti di contatto con il tecno-ottimismo, il manifesto non si presenta come un’espressione di questa specifica ideologia. Il tecno-ottimismo sembra più focalizzato sul progresso materiale e tecnologico, con una visione più universalistica e meno ideologicamente connotata. L’accelerazionismo di destra ha spesso un’agenda politica e sociale più specifica, che il tecno-ottimismo non condivide.

TRADUZIONE DI KEYTOHEGATE

Link originale in inglese:
https://a16z.com/the-techno-optimist-manifesto/

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