di REDAZIONE
«Il giovane era accasciato al suolo. Il corpo blu. Sanguinava dalle orecchie, dagli occhi e dal naso. Urlava, invocando il nome di sua madre e di suo padre. Ha perso conoscenza dopo essere stato colpito alla testa con il calcio di un fucile».
Thamir Al Sharee aveva appena 14 anni. Torturato a morte la scorsa estate in un edificio dei servizi segreti dell'esercito, figura tra i casi riportati dal rapporto della Commissione d'inchiesta indipendente sulle violazioni dei diritti umani in Siria, redatto dal brasiliano Paolo Sergio Pinheiro e pubblicato a novembre.
Come ricorda Ali Zeidan, cittadino siriano residente a Ginevra, la rivolta popolare è iniziata nel marzo del 2011 a Daraa, proprio in seguito all'arresto e alla tortura di diversi adolescenti che avevano scritto slogan anti Assad sui muri di questa città nel sud-est del paese.
«È l'unica parità di trattamento che il regime siriano è riuscito a promuovere: la repressione di tutte le classi sociali e
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