di EMMANUEL ALEJANDRO RONDÓN
La scorsa settimana, il Parlamento australiano è stato protagonista assoluto di un dibattito che va avanti da anni, ma che ora si è convertito in una presa di posizione categorica: l'accesso totale dei giovani ai principali social network.
Dopo lunga discussione, sostenuta dai cittadini australiani, il Congresso e il Senato hanno approvato una legge che vieta l'uso delle reti sociali, salvo eccezioni, per i minori di 16 anni. Tra le piattaforme interessate si trovano Facebook, X, TikTok, Snapchat, Instagram e altre. YouTube e le applicazioni di messaggistica, incluso WhatsApp, per ora sono escluse dalla proibizione.
La controversa legge per alcuni, mentre per altri necessaria, si è dibattuta intorno a queste sostanziali domande: "La censura o le restrizioni governative sono il modo giusto per rendere i social network sicuri per gli utenti più giovani o più vulnerabili?, O ancora: "Il governo ha la responsabilità di prendersi cura dei suoi