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Sostenere i diritti naturali per demolire i diritti assolutisti

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di SERGIO RICOSSA Per leggere il libro dell’universo, Bacone contava principalmente sui sensi, Cartesio principalmente sul pensiero: in entrambi i casi era la Natura stessa che, benigna, consentiva a ogni uomo volenteroso di illuminarsi, pervenire alla verità, fare il bene ed esser libero(1). Popper osserva: «Può ben darsi che l’epistemologia ottimistica di Bacone e di Descartes non fosse vera, ma… essa incoraggiò gli uomini a pensare da soli… Essa rese possibile la scienza moderna e alimentò la lotta contro la censura e la repressione del libero pensiero» (Congetture e confutazioni, p. 20). Analogamente, sostenere l’esistenza di diritti naturali di tutti serviva a demolire i diritti divini dei sovrani assolutisti, i quali d’altronde erano ricorsi a un espediente simile quando avevano rivendicato il potere direttamente dalla divinità, per liberarsi dall’intermediazione papale. Ma Popper prosegue additando anche gli inconvenienti dell’epistemologia ot
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