di ALESSANDRO SCOLARI
Nell’Italia della crisi, scricchiolante ogni giorno di più per via della spesa pubblica, degli sprechi e delle tasse da far pagare ai soliti noti, ci sono alcuni dati e numeri che “qualcosa di positivo rappresentano”, soprattutto per i giovani. In Italia, nonostante tutto, studiare conviene. Conviene anche per il proprio portafogli, in quanto chi più studia, guadagna di più per il lavoro che svolge. Anche se, come al solito, meno che in altri paesi.
Vediamo i dati riportati nel Rapporto ISFOL 2012 (Istituto per lo Sviluppo della Formazione dei Lavoratori). Nel 2011 il tasso medio di disoccupazione tra i laureati è stato del 5,4%, mentre la disoccupazione per chi ha la licenza di terza media è al 10,4%. Il Rapporto, presentato alla Camera dei Deputati il 28 giugno scorso, sottolinea come in Italia negli ultimi anni, cioè quelli della crisi, l’investimento in Risorse Umane sia rallentato. I paesi con cui il Rapporto mette a confronto la Penisola
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