di REDAZIONE
Non c'è pace per il Sud Sudan e a tre settimane dagli scontri interni, nello stato di Jonglei i civili sono vittime degli scontri tribali. Nell’ospedale di Medici Senza Frontiere (MSF) a Pibor, continuano ad arrivare feriti, per via degli scontri violenti che si susseguono. Molti si sono feriti nella boscaglia, dove migliaia di persone sono rimaste nascoste, per paura di uscire allo scoperto. Le équipe mediche di MSF stanno curando gravi infezioni alle ferite, alcune vecchie di settimane. Da quando ha ripreso le attività mediche d’urgenza a Pibor, lo scorso 7 gennaio, MSF ha curato 47 pazienti per ferite da arma da fuoco, fra cui 16 donne e 8 bambini. Altri 43 pazienti sono stati curati finora per ferite da arma da taglio, per percosse o ferite avvenute nella fuga.
Riporta rbcasting.com: "Lo scorso 16 gennaio MSF è venuta a conoscenza dell’uccisione di Allan Rumchar, un operatore locale di MSF, e di sua moglie. Delle 156 persone dello staff locale, 25 ancor