La notizia, lanciata dall’Ansa: «“Un sì convinto per la nostra autonomia”: è l’indicazione di voto data dalla Svp agli altoatesini. Secondo il segretario del partito Philipp Achammer, “la clausola di salvaguardia è la base per lo sviluppo dell’autonomia”.
Anche il governatore Arno Kompatscher ha ricordato l’obbligo d’intesa tra Bolzano e Roma per future modifiche dello Statuto d’autonomia previsto dalla riforma. “Abbiamo lavorato anni per raggiungere questo obbiettivo”, ha aggiunto. Secondo Kompatscher, “l’autonomia ha fatto grandi progressi sotto il governo Renzi, che ha varato undici norme d’attuazione, alcune su questioni delicate, come il commercio e il parco nazionale dello Stelvio.
Ora questo risultato va però portato a casa, sarebbe peccato sprecare questa occasione”. Il capogruppo al Senato Karl Zeller ha difeso la “politica dei piccoli passi della Svp. Oltre 20 anni di ‘tutto o niente’ della Lega non ha infatti portato da nessuna parte“. “Domenica si vota sull’Alto Adige”, ha detto il capogruppo alla Camera Daniel Alfreider».
A noi sorge spontanea una domanda: come mai tutti gli indipendentisti, o pseudo-tali che abitano le regioni a statuto ordinario, invitano a votare no, mentre i sudtirolesi e trentini (che di autonomia ne hanno già molta, in quanto province a statuto speciale) votano sì?