di REDAZIONE
Risale al 5 luglio scorso l’ultimo suicidio dettato dalla crisi. Gaetano Vona, 52enne di origine siciliana, dopo anni di lavoro in edilizia, travolto dalla crisi del mattone, si è tolto la vita a San Bartolomeo al Mare, in provincia di Imperia. Quello dell’operaio edile è solo l’ultimo dei tanti casi in progressivo aumento in Italia. Uno studio condotto dal laboratorio di ricerca socio-economica Link Lab Campus ha portato alla luce dati drammatici. Nel primo trimestre del 2014 si è registrato un aumento di suicidi dettati da ragioni economiche: 51 casi rispetto ai 32 registrati nello stesso periodo nel 2013. Un incremento graduale iniziato lo scorso anno: 149 casi complessivi nel 2013 rispetto agli 89 del 2012. I dati rilevano inoltre come le vittime della crisi appartengano quasi esclusivamente all’universo maschile: dei 51 decessi registrati nel primo trimestre del 2014, 50 sono uomini. Nel primo trimestre del 2014 la fascia d’età maggiormente interessata è quella che va dai 55 ai 64 anni con un’incidenza percentuale pari al 29,4%. A seguire la classe di età 45-54 per la quale si registra il 23,5% e quella 35-44 anni in cui le vittime di suicidio rappresentano il 19,6% del totale. Preoccupante appare anche il numero di suicidi tra i più giovani: quasi il 6% delle vittime ha infatti un’età compresa tra i 25 e i 34 anni mentre circa il 4% ha meno di 25 anni.
Intanto i politici e i burocrati che si godono il pieno che hanno fatto con le tasse sghignazzano.