di FRANCO MONTANARI
Fortunatamente non leggo più giornali – né li ascolto in tv – da anni altrimenti mi toccherebbe leggere i commenti belanti di qualche ragazzetto da Think thank pseudoliberale o di qualche Zeno Cosini con un distintivo di qualche università dei compagni dell’internazionale da esporre che ci rammentano – con democratico manganello alla mano – di quanto siano importanti le istituzioni europee per le nostre libertà; talmente fondamentali, che dopo decenni hanno stabilito che nel calcio continentale Fifa e Uefa esercitavano un monopolio. Wow!
Il cittadino europeo può dormire sonni tranquilli, adesso; da qui al 2030 piano piano 
perderà tutto – casa, automobile, libertà di parola e di circolazione, educazione dei figli, di farsi una grigliata etc… – ma il suo diritto ad avere la dose a buon mercato di panem at circenses di romana memoria è riaffermata.
Mi chiedo, da italiano – spero ancora per poco -, cosa ne pensano i parrucconi di Strasburgo (o forse è Bruxelles la sede della Corte UE Chissenefrega!) ad esempio sulla posizione dominante di Inps e Inail in Italia; se questi istituti non violano anch’essi i trattati UE essendo lapalissiano che costringere i lavoratori o meglio, tramite il sostituto d’imposta, il datore di lavoro a versare contributi previdenziali e quota per assicurazione da infortuni a due baracconi statali violi i trattati europei.
In attesa della sentenza, cari Zeno Cosini e ragazzetti col Ph.D, godetevi lo spettacolo del rettangolo di gioco, magari accompagnato ad un succulento hamburger di cavallette.
