di CLAUDIO ROMITI
Evitando di impelagarmi nelle paludi morali che una proposta del genere tende ad evocare, vorrei sottoporre al paziente lettore una breve riflessione di natura fiscale in merito alla proposta leghista di riaprire le cosiddette case chiuse, abolite molti anni fa con la oramai famosa legge Merlin. Per l'appunto, tra le tesi a sostegno dell'iniziativa vi sarebbe un presunto ritorno benefico per le casse dell'erario locale. Infatti il Carroccio vorrebbe che il gettito derivante dal meretricio legalizzato andasse interamente ai comuni, i quali lo utilizzerebbero per finanziare molti nobili progetti. Dal miglioramento generalizzato dei servizi ai cittadini alla lotta alla criminalità organizzata, dalla riqualificazione delle aree urbane maggiormente degradate all'aumento del livello di sicurezza nelle stesse città sono solo alcuni degli scopi edificanti che dovrebbero essere pagati tassando la prostituzione.
Ora, marchette o meno, in realtà si tratta dell'ennesim
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