Solo una settimana fa sono scesi in piazza per difendere la loro categoria. Hanno bloccato la “Città eterna”, e mezza penisola, per dire no alla liberalizzazione della loro categoria.
E’ bastato scavare superficialmente per verificare come il tassinaro romano sia iscritto pure lui alla categoria dell’“italiano che appena può fotte” il suo vicino.
“Tassametri taroccati per triplicare gli incassi della giornata. È l’ipotesi avanzata dalla procura, che ha aperto un’inchiesta per truffa aggravata e adesso punta a verificare come funzionino i contatori sui cruscotti dei taxi cittadini. Marchingegni che vengono ‘modificati’ per la bisogna e che, secondo i pubblici ministeri, girerebbero alla velocità della luce, ingannando così i clienti. Basta, infatti, una spesa contenuta per mettere il turbo a ogni tassametro: 500 euro in tutto e il gioco è fatto».
Non lo diciamo noi, ma lo scrive Giulio De Santis su “Il Messaggero”, il quotidiano della capitale.
Sul giornale si legge: “Un investimento indovinato, dal momento che il prezzo delle corse aumenterebbe del triplo dopo il ritocco, con un guadagno superiore a quello previsto dalla legge. E gli accertamenti potrebbero partire da un’officina di via Tuscolana, convenzionata con il Comune. A rivelare i presunti raggiri orchestrati dai tassisti è stata una gola profonda della categoria, molto dettagliata nel racconto, forse anche perché ignorava che ogni dettaglio sarebbe finito agli atti di un’inchiesta giudiziaria”.
La vicenda promette rivelazioni interessanti.
Si e vero e cronaca ma sulla categoria e stata versata una quantità enorme di m…..a nquindi penso a quei tassisti onesti che si sentono denigrati continuamente
Non fate anche voi come i giornalalisti italioti che attaccano la categoria a prescindere …. Ciao Ricky
questa è cronaca, che riguarda una categoria che a Roma a fatto il diavolo a quattro. Tutto lì. Cordialmente.