L’Associazione culturale Terra Insubre fin dal sua nascita nel 1996 si occupa dei temi legati alla cultura e all’identità dell’Insubria e di tutti gli altri popoli dell’Europa. Siamo sempre stati attenti a quello che accade intorno, in questo complesso mondo globale, con un occhio vigile sui popoli e sulle comunità in cerca della propria autonomia e libertà.
In questi giorni, non possiamo non rimanere allibiti di fronte ai fatti che si stanno svolgendo in un’antica terra europea poco distante da noi, la Catalunya, abitata da un popolo fiero e in cerca democraticamente della propria libertà. Riteniamo di dover esprimere la nostra solidarietà e vicinanza al Popolo catalano che in queste ore è minacciato da una deriva antidemocratica di cui si sta rendendo protagonista il governo centrale spagnolo.
La Catalunya, comunità autonoma dal 1979, quando ha ripristinato la propria autonomia a seguito della caduta del regime franchista, ha intrapreso, a partire dal 2003, un percorso politico finalizzato ad ottenere la completa indipendenza dal Regno di Spagna. Dopo una serie di iniziative intraprese dal Governo e dal Parlamento della Catalunya, tutte bocciate o dichiarate parzialmente o totalmente illegittime dal Governo e dalla Corte Costituzionale spagnola, il parlamento catalano ha deciso di tenere un nuovo referendum sull’indipendenza dopo quello “simbolico” del 2014, ottenendo l’ennesimo diniego da parte del governo centrale spagnolo, il quale, ha manifestato la sua opposizione ad altre iniziative analoghe. Il 9 giugno scorso il presidente della Generalitat de Catalunya, Carles Puigdemont, ha annunciato che il nuovo referendum verrà celebrato il prossimo 1º ottobre, sostenuto da una larga maggioranza politica e sociale che abbraccia da destra a sinistra le forze politiche catalane. Lo scorso 7 settembre il Tribunale costituzionale spagnolo ha sospeso il referendum, accogliendo il ricorso d’urgenza presentato dal governo centrale di Rajoy. A seguito di ciò la Procura Generale (Fiscalía) ha denunciato per i reati di disobbedienza e prevaricazione il presidente catalano Puigdemont e tutti i membri dell’Ufficio di presidenza del Parlamento della Catalunya e ha ordinato a tutte le forze di polizia, compresi i Mossos d’Esquadra catalani, di impedire ogni tentativo di svolgimento del referendum e di sequestrare urne, materiale di propaganda e altri oggetti destinati a questo scopo. Il 13 settembre la Procura spagnola ha, inoltre, indagato i circa 700 sindaci catalani, su 948, che si sono espressi a favore del referendum, citandoli in giudizio a comparire “in qualità di indagati” e chiedendone l’arresto, nel caso non si presentassero. Infine, nella mattinata del 20 settembre, la Guardia Civil ha sequestrato le schede elettorali per il referendum e ha provveduto all’arrestato di 14 funzionari pubblici catalani. Questi atti hanno innescato una serie di manifestazioni di protesta spontanee da parte della popolazione catalana, tutt’oggi in corso.
L’Associazione culturale Terra Insubre, da sempre vicina alle istanze di autonomia e libertà dei popoli europei, basate sul principio di autodeterminazione e sancito giuridicamente dal diritto internazionale, non può che censurare gli atti compiuti contro le istituzioni catalane, a partire dalla messa in stato d’accusa degli oltre 700 Alcades, i sindaci dei comuni catalani, che rappresentano, come nelle nostre regioni padano-alpine, la prima e più vicina istituzione locale al quale la popolazione ricorre e nella quale si riconosce. Paventare lo spettro della manette e l’utilizzo della forza di polizia non può essere accettato in uno stato dell’Europa del Nuovo Millennio, soprattutto in quello spagnolo, che ha appena lasciato alle spalle il doloroso conflitto con il Popolo Basco. Il nostro timore è che lo scontro si possa spostare da quello politico su altri pericolosi piani. L’Europa deve smettere di lanciarsi in folli guerre fratricide iniziate con la prima guerra mondiale e continuate con la seconda, guerre che altro non sono che i frutti avvelenati di quegli stati centralisti e giacobini che hanno diviso le nostre genti e che oggi, incapaci di difendere i confini esterni dell’Europa, vorrebbero soffocare ancora una volta il vero spirito europeo: quello delle sue lingue minoritarie, delle sue genti, delle sue straordinarie diversità e delle sue radici più profonde.
L’Associazione Culturale Terra Insubre ribadisce la propria vicinanza al Popolo Catalano e alle sue libere e democraticamente elette istituzioni, a partire dal Presidente del Governo, Carles Puigdemont, ed esprime l’augurio che la Catalogna possa decidere il proprio destino liberamente cosi’ come, presto, altre terre e altri popoli d’Europa.
W la Catalunya, W l’Europa delle cento bandiere!
Associazione Culturale Terra Insubre