FONTE ORIGINALE: www.corriere.it di Amalia De Simone
NAPOLI - Case alveare, strutture pubbliche mai ultimate e abbandonate, strade statali costruite sui rifiuti tossici e pagate a peso d'oro ai clan. Il terremoto del 1980 in Campania è indimenticabile anche per questi sprechi, regalo dei fondi per la ricostruzione post sisma. Un pozzo senza fondo dal quale, in queste settimane, proprio mentre si cercano soldi per far fronte all'emergenza sisma in Emilia, arrivano altri 51 milioni di euro da distribuire dopo ormai 32 anni.
I SOLDI DATI E MAI SPESI - Consultando atti e norme però, scopriamo una cifra perfino più paradossale: oltre 286 milioni di euro. Soldi che sono da tempo nelle casse di alcuni comuni della Campania ma che non sono mai stati spesi. Questi fondi sono presenti nei conti infruttiferi accesi proprio con la legge per il terremoto (la 219/81) a favore dei vari comuni presso la Tesoreria Provinciale dello Stato e vengono gestiti dai sindaci. E così, fino ad oggi,
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