Non che sia una grande notizia, ma visto che siamo in stagione elettorale, anche l’annunciata candidatura di Flavio Tosi va riportata nelle cronache.
Tosi, infatti, oggi annuncerà la sua candidatura alle Regionali in Veneto. Dopo la rottura definitiva con la Lega Nord, e nella fattispecie con Matteo Salvini (accusato di ingerenze milanesi in terra veneta) Tosi riunisce ai suoi sostenitori, nella “sua” Verona, che spiegherà come e perché si candiderà alle Regionali in Veneto, anticipando che comunque andrà “da solo”, niente accordi insomma.
Solo qualche giorno fa, prima dell’annuncio da parte della segreteria federale della sua espulsione, i tosiani di ferro avevano formato un gruppo indipendente a Palazzo Ferro Fini (Verso Nord-Popolo Veneto), così da assicurarsi la possibilità di presentarsi alle elezioni senza bisogno di raccogliere le firme. Anche in Parlamento, ci sarebbero “tosiani” pronti a lasciare il Carroccio, 3 alla Camera e 3 al Senato: ” Secondo indiscrezioni, sono tutti veneti. A Palazzo Madama i rumors indicano Patrizia Bisinella (di Camposampiero, nel Padovano, alla prima legislatura, compagna del sindaco di Verona ); Raffaela Bellot (di Feltre, Belluno, anche lei alla prima legislatura); ed Emanuela Munerato (di Lendinara, provincia di Rovigo, ex operaia e sindacalista, alla seconda legislatura). A Montecitorio dovrebbero abbandonare il gruppo padano Matteo Bragantini (veronese come Tosi, alla seconda legislatura); Emanuele Prataviera ( di Motta di Livenza, nel Trevigiano, alla prima legislatura ); e Roberto Caon (di Vigonza, provincia di Padova, anch’egli alla prima legislatura)”.
Salvini, il segretario accusato dall’avversario di velleità da “dittatore”, mostra di non curarsene più di tanto: “Se Tosi si candida? Gli facciamo gli auguri ma poi – la secca considerazione del segretario in conferenza stampa – sceglieranno i veneti fra i due competitori, che sono Zaia e la Moretti”.
I sondaggi danno, ad oggi, Zaia in testa, seguito dalla Moretti. Ma l’entrata in scena di Tosi, che aveva detto esplicitamente di candidarsi “contro Zaia” potrebbe accorciare le distanze fra i primi due contendenti. Tra i movimenti indipendentisti candidati non è escluso che qualcuno finisca con l’appoggiare Zaia, entrando in coalizione con l’attuale “governatore”.