di ROBERTO GIURASTANTE
Non passa giorno senza che la drammatica crisi economica mieta le sue vittime. E quello che vale per l’Italia, a Trieste conta il doppio. La città porto sta collassando ancora più rapidamente del territorio che la circonda. Una crisi inarrestabile qui causata dal malgoverno italiano che ha distrutto l’economia e l’ambiente di un territorio avuto in amministrazione con il Memorandum di Londra del 1954. Una semplice amministrazione civile provvisoria tramutatasi in incubo per i cittadini amministrati. Una terra dalle potenzialità di sviluppo enormi in virtù dei suoi punti franchi (unici in Europa) e del suo Porto Internazionale, ridotta alla progressiva ed inarrestabile miseria. Almeno fino a quando rimarrà sotto controllo dello Stato Italiano.
Le cifre parlano chiaro e sono impietose per i triestini piegati da decenni di malgoverno camorrista. Il “super porto” di Trieste sotto la gestione italica ha perso qualcosa come 40.000 posti di lavoro.
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