di ALTRE FONTI
Un adesivo in un bar con il simbolo dell’alabarda bianca in campo rosso, una raccolta di firme in un negozio, la minaccia di uno sciopero fiscale contro le tasse “illegali”. L’”italianissima” Trieste vuole divorziare dalla madrepatria. O almeno lo vuole, e trova anche un certo consenso – 3.681 triestini si sono fin qui ufficialmente “disitalianizzati”, molti di più hanno firmato le petizioni all’Onu e alla UE - il movimento Trieste Libera, che aspira a ricreare il TLT, il Territorio Libero di Trieste, previsto nel 1947 all’interno del trattato di pace con l’Italia alla fine della seconda guerra mondiale. Un accordo superato poi dalla storia il 5 ottobre 1954 con il Memorandum di Londra firmato dai rappresentanti di Stati Uniti, Regno Unito, Italia e Jugoslavia che stabiliva la linea di confine tra Italia e Jugoslavia.
Così almeno la storia ufficiale. Di cui i sostenitori del TLT contestano le conclusioni, richiamandosi al piano dell’Onu,
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