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Trilioni e dementi, la moneta circolante non è denaro, ma debito insolvente

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debitodi GERARDO COCO

Il trilione è un numero talmente grande, inconcepibile, privo di riferimenti concreti, al di la dell’esperienza dell’uomo comune che è difficile afferrarne il senso. Eppure è ormai entrato nel calcolo economico. Fino a pochi decenni fa il debito dei singoli governi si valutava in miliardi. Non appena entrati nel nuovo millennio, l’unità di misura del debito, nella maggior parte dei maggiori paesi avanzati, è diventato il trilione (ad es. il debito italiano è già di 2 trilioni). Il passaggio dai milioni ai trilioni è un salto drammatico di cui è difficile capirne le conseguenze. Chiediamoci: a cosa equivale un milione di secondi? A 11,5 giorni. E un miliardo di secondi? A ben 32 anni! Ecco che percepiamo la differenza. E un trilione di secondi? Ora sì che avvertiamo la singolarità dell’incremento: se tornassimo indietro di un trilione di secondi vedremmo apparire l’homo sapiens in Europa. Infatti un trilione di secondi equivale a 32.000 anni.

Ritornando ai debiti dei governi: nel 2007 Il totale del debito pubblico mondiale era di 33 trilioni e dopo sette anni, nel 2014, è salito a 58 (McKinsey and Global Institute study 2014). Se nel periodo considerato l’economia mondiale è rimasta stagnante, la  differenza di 25 trilioni, dove è andata a finire, come è stata impiegata? Si è dispersa nella biosfera? Per capirlo dobbiamo rispondere a una domanda che in mondo normale dovrebbe essere da sillabario: come si crea denaro? Eppure l’homo sapiens del 21°secolo ne ha reso la formazione talmente demenziale che è difficile darne una definizione in poche righe. Cerchiamo di fare chiarezza. Il denaro è creato dalle banche ogniqualvolta si chiede un prestito. Attenzione: la banca non presta depositi, ossia denaro che qualcuno ha depositato in precedenza: fa l’esatto contrario: crea il deposito con il prestito. Per ogni euro prestato, c’è un euro di credito e uno di debito per cui c’è sempre corrispondenza tra circolazione monetaria e debito. Se c’è un trilione in circolazione, c’è un trilione di debito. La circolazione monetaria comprende la totalità dei mezzi di pagamento, chiamata «offerta monetaria» ossia la dotazione di denaro di cui l’economia ha bisogno per funzionare. La dotazione monetaria è costituita da debiti. Ecco la prima demenza!

Quanta offerta monetaria è possibile creare? Lo decide la banca centrale che ha il monopolio dell’emissione dell’offerta del denaro. Come lo decide? La banca centrale acquista titoli di stato dalle banche o altre istituzioni e in cambio accredita loro denaro corrispondente al valore dei titoli. Ma può anche acquistarli direttamente dai governi (come avviene in USA, UK e Giappone). Con che denaro acquista i titoli? Li attinge da un fondo immaginario e proprio perché immaginario è illimitato. E’ come se avesse una ricchezza infinita da dare in prestito e ogni tanto traesse un assegno su stessa a fronte di denaro che non possiede. Ecco la seconda demenza! Supponiamo che decida di aumentare l’offerta monetaria cioè i mezzi di pagamento di 100. La banca centrale acquista titoli di stato per 100 e li colloca nell’attivo del bilancio mentre al incesto banche governopassivo colloca 100 da versare a favore del venditore, in genere una banca del sistema, a cui in tal modo aumenta le riserve che serviranno ad acquistare nuovi titoli da cedere poi alla banca centrale per ulteriori espansioni monetarie. L’offerta monetaria che la banca centrale emette, è al passivo del suo bilancio in quanto rappresenta un suo debito nei confronti della collettività. Ogni euro emesso, infatti, rappresenta, per la collettività, il diritto all’acquisto di beni e servizi. Sorvoliamo sul fatto, non certo secondario, che la distribuzione di questi diritti è iniqua perché aumenta la capacità di spesa solo di alcuni privilegiati che ne vengono in possesso per primi; sorvoliamo inoltre sul fatto sul come li spendono e sulle distorsioni che provocano. Da cosa sono garantiti questi diritti o buoni di acquisto? Praticamente dai debiti dei governi che sono crediti della banca centrale perché i governi dovranno rimborsare il denaro prestato. Ricordiamo ancora una volta che il debito dei governi equivale al denaro emesso. Ma se il denaro deve avere valore e conservarlo nel tempo, deve essere convertibile a richiesta, in ricchezza tangibile. Da quando esiste la banca centrale e fino a quasi 50 anni fa era infatti possibile richiedere la conversione delle valute in oro che figurava, nell’attivo del suo bilancio in luogo dei titoli di stato. Il denaro, dunque, era un credito che incorporava, oltre al diritto generico di acquisto di beni e servizi, anche quello di conversione nella moneta vera e propria, cioè l’oro, il mezzo di estinzione definitiva dei debiti, poiché a differenza dei titoli di stato, non rappresenta debiti di terzi, sempre soggetti ad insolvenza, ma ricchezza pura. Il denaro attuale, come ad esempio l’euro, è invece convertibile solo in debito e siccome i governi sono per natura insolventi, il loro debito è come una cambiale che non viene mai pagata e che deve essere sempre rinnovata. Pertanto la banca centrale, per evitarli il default, deve acquistare da loro ulteriori «cambiali» espandendo l’offerta monetaria. Più passività vengono emesse più denaro circola. La circolazione monetaria è costituita da debito insolvente mascherato da denaro. Ecco la terza demenza.

A quale follia siamo arrivati! Il denaro, infatti, dovrebbe essere esattamente l’opposto del debito, come l’acqua è l’opposto del fuoco. Il denaro è ciò che estingue il debito, non ciò che l’aumenta rendendolo sempre più inesigibile. Pertanto il debito né potrà essere estinto né il credito ripagato in via definitiva ma potrà solo essere trasferito. Se Tizio si indebita con Caio per 1000 e paga dopo un anno, Tizio, sicuramente cancella il proprio debito. Caio venuto in possesso dei 1000, li trasferirà a Sempronio e così via. A livello economico complessivo i 1000 circoleranno sempre come debito perché non esiste il mezzo per estinguerli. Il debito dunque può solo aumentare e mai diminuire: il debitore principale, infatti, deve pagare gli interessi su debito e quindi il debito deve crescere almeno nella stessa misura degli interessi. E poiché essi gravano su tutta la circolazione monetaria esistente, che è debito, la banca centrale sarà costretta ad allargare l’offerta di moneta pari al debito per interessi.

I trilioni sono destinati ad aumentare e non si può tornare indietro: se, per ipotesi, tutti pagassero i propri debiti, i mezzi di pagamento, essendo debiti, scomparirebbero e si tornerebbe al baratto. Ecco la quarta demenza. Superfluo dire che essendo la creazione del debito più veloce di quella della formazione della ricchezza necessaria a pagarlo, il risultato è la regressione economica. Il sistema monetario attuale è un malato terminale. La fine è inevitabile. Molto più vicina di quanto si pensi.

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3 COMMENTS

  1. Chiaro, come al solito.
    Se uno come Draghi leggesse un articolo del genere, quali obiezioni potrebbe fare ?
    Come potrebbe smentire o porre in crisi la logica e i dati portati da Coco?
    Come potrebbe convincere che il suo operato è per il meglio e per la risoluzione dei guai finanziari europei e mondiali ?
    Sembra di vivere in un mondo alla rovescia, un film di fanta-terror.
    Inizio a capire i preppers.

    • Non avrebbe nulla da obiettare, se non che solo una bassissima percentuale della popolazione si interessa a queste cose, e di questa percentuale, solo una frazione comprende il problema, quindi a lui “non gliene può frega’ de meno”

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