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Tutto a norma di legge: i catalani schiavi come noi

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Ho sempre guardato alla Catalunya come ad un punto cardinale del percorso indipendentista che perseguo per il Veneto: democratico, pacifico e legale.  Il punto è che l’ho sempre fatto per trarre suggerimenti politici e motivazione ispirata. Mai avrei pensato potesse diventare la cartina al tornasole dell’intero sistema dentro il quale viviamo e “detto democratico”.

Purtroppo la partita del diritto applicato si è orientata sullo scontro tra il diritto teorico ed il diritto reale. Le sapienti mosse di Puigdemont  stanno stressando il sistema con le uniche armi che i Catalani hanno deciso di utilizzare: quelle scritte dal sistema che si trovano a combattere, ma dentro il quale pretendono di restare. Si badi, questo passaggio è cruciale perché l’obiettivo della Catalunya diventa così “gioco-forza” quello di cambiare il sistema dall’interno!

Noi viviamo in un sistema, quello italiano, che ha già dichiarato attraverso il P.M. di Brescia, tal Nocerino, che “Auspicare l’indipendenza è da considerarsi eversione”… AUSPICARE! Noi viviamo in un sistema, quello italiano, che ha richiesto 5 anni di reclusione e 324.000euro di danni ad un padre di famiglia che difendeva casa sua da un assalto notturno di ladri: Walter Onichini! Tutto a norma di legge. Tutto legale.

Noi viviamo quindi in un sistema, quello italiano ed europeo, che non esiterà a carcerare ed a violare chiunque né metta in discussione la legittimità. Dietro la maschera della legalità, non esiterà un solo istante a giudicare e punire chi LEGITTIMAMENTE, ma spesso anche LEGALMENTE (sulla base di trattati sottoscritti dagli interessati), rivendichi una diversa lettura delle regole.

Uscire dal pensiero unico non è solo faticoso, per chi decida di guardare al mondo con occhi suoi, ma è diventato chiaramente pericoloso. E questo fa di chiunque uno schiavo a tutti gli effetti.

Massimo Vidori

Canton Dolomiti, Indipendenza Veneta

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4 COMMENTS

  1. Io auspico la creazione di tante macroregioni, quante ne teorizzava il Prof.Miglio per un italia confederale.
    Confederazione di stati indipendenti, i più piccoli possibile.

  2. C’erano tre uomini in barca, uno di loro vogava e gli altri due filosofeggiavano di Democrazia. Ad un certo punto quello ai remi disse di essere stanco e chiese il cambio. “Ma come? Abbiamo già votato che a votare sia tu, vuoi che ripetiamo la votazione?” Non so come vada a finire la storiella, ma le uniche due possibili soluzioni sono o che il lavoratore torni ai remi e smetta di importante o che li usi a po’ di clava per scaraventare in acqua gli altri due.

  3. La differenza, e non secondaria, sta nel fatto che Al referendum per l’Indipendenza della Repubblica Veneta del 2014 noi avevamo in loco la Commissione OSCE che un anno e mezzo dopo(!) ha vidimato tutto, il che ci fa ben sperare nel nostro percorso che speriamo a breve arrivera’ in porto… e sara’ finalmente Liberta’

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